Triestina calcio, l’Unione respira ma non è guarita: pari con l’Albinoleffe
TRIESTE Era una partita che avrebbe potuto gettare la Triestina in un baratro.
Le tre sconfitte, l’insipido pari con la Juve, la disastrosa batosta con la Pro Sesto non potevano non lasciare il segno nelle teste dei giocatori. Tutti nell’avvenieristico nuovo impianto di Zanica si giocavano qualcosa: i giocatori la faccia nei confronti dei tifosi, Bucchi anche qualcosa di più. In questa situazione la Triestina ha ritrovato la compattezza dimenticata nel finale dell’anno scorso ma non certo il gioco che peraltro già in passato si vedeva a tratti. È arrivato un punticino contro un Albinoleffe a sua volta non certo garibaldino ma soprattutto è stato fatto un passetto avanti per non sprofondare nel tunnel, o almeno per frenare la caduta. Il 4-4-2 inedito di Bucchi è stato un inno alla semplicità e all’ordine a discapito del coraggio. In una situazione così ci può stare e l’Unione ha rischiato davvero poco creando altrettanto poco. Galazzi, St Clair e Ala-Myllymaki schierati in ruoli inediti hanno dato corsa e gamba nella prima parte della gara. Il vantaggio siglato dallo scozzese ha illuso i presenti di fede alabardata che l’Unione potesse vincere non incappando nei consueti svarioni in difesa. E invece la dormita generale è arrivata puntuale per il pari dei padroni di casa. Poi anche nel secondo tempo tanta attenzione a non perdere gli equilibri e quasi nessun tiro in porta. Tra una settimana, per aver ragione della Virtus di Fresco, servirà di più.
LA TATTICA Di fronte all’albero di Marcolini, con il bomber Marconi al vertice, Bucchi mette dall’inizio per la prima volta due mediani (Calvano e Crimi) due simil esterni St Clair e Ala-Myllimaki e di punta Gomez e De Luca. A fare il terzino sinistro, in ossequio al progetto pensato nella sosta natalizia, rientra Galazzi.
IL VANTAGGIO L’Unione parte compatta e si disunisce solo su un’insidiosa punizione di Manconi all’8’. La catena di sinistra alabardata è la più vivace e da lì nasce il gol. Galazzi serve bene De Luca che con una gran giocata pesca St Clair sul secondo palo. La stoccata pronta dello scozzese è pregevole e batte Pagno nell’angolino.
IL PARI Le linee alabardate tengono botta e l’Albinoleffe fa fatica a fare breccia e così dopo un’incursione con cross di Martignago sventata i extremis da Volta l’Unione ha l’occasione del raddoppio. Il destro di Ala-Myllymaki è preciso a lanciare De Luca che perde un tempo di gioco e si fa deviare la conclusione da un difensore. Il primo tempo sembra scivolare via senza acuti ma l’Unione comnina un altro pasticcio dei suoi. Poluzzi crossa da sinistra, non intervengono nè Volta, nè Ligi, nè Offredi, Agazzi è in ritardo e sul secondo palo ci pensa Tomaselli a ristabilire l’equilibrio (42’)
RIPRESA SCIALBA L’Unione torna in campo vivace e sull’asse tra Galazzi e Ala-Myllymaki, Pagno deve distendersi. Poi al 9’ è Riva a mancare da centro area il raddoppio. Entrano Iotti e Giorico per dare ossigeno alla mediana, poi Petrella, Litteri e Capela (con una difesa a tre e Iotti e Rapisarda sui lati). Le emozioni si limitano a due conclusioni dalla distanza alte di Iotti e Crimi. L’Unione anche nel finale fa qualcosina in più degli avversari ma senza pungere. Finisce così e in fondo il risultato non fa una piega. La Triestina respira ma non è guarita. È come se fosse ripartita da zero. Dovrà crescere nelle prossime sfide ravvicinate. Ne ha le potenzialità ma dovrà rischiare di più badando a non subire. Questa è la sfida di Bucchi.
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