Triestina calcio, la grana dell’Unione: 4 gare senza andare a segno
La sterilità offensiva è il problema della Triestina: su azione
non graffia dallo scorso 12 dicembre. E sabato serve vincere
TRIESTE Per come si era messa a un certo punto, con un intero secondo tempo da affrontare in inferiorità numerica dopo il cartellino rosso a Lopez, il pareggio della Triestina con la Juve Under 23 non è certo da buttar via. Ma nonostante si siano rivisti il carattere e la grinta che nei momenti di difficoltà a questa squadra non sono mai mancati, non va dimenticato il grande problema di questa Unione di inizio 2022, che la gara con i baby bianconeri non ha fatto che confermare. E il vero problema è quello del gol.
Da quando il campionato è ripreso dopo la lunga sosta, in quattro partite la Triestina non è mai andata a rete. Uno zero virgola zero che ha amplificato in maniera sostanziosa quella che era già una lacuna emersa nella prima parte della stagione. Infatti la squadra di Bucchi era già quella che del gruppetto di testa segnava di meno, dopo questo poker di gare a secco la media è precipitata a un solo gol a partita: 23 reti in 23 partite. Poco, troppo poco.
Giusto per capire la portata del problema, l’Unione a oggi ha segnato 20 reti meno del Renate e 16 in meno di Feralpisalò e Padova. Solo otto meno del Südtirol, ma gli altoatesini non prendono mai gol quindi quello è un altro discorso. Il digiuno attuale, come si diceva, è solo l’appendice più grave di un malessere che la squadra si porta dietro da inizio campionato. A un certo punto una grossa mano era arrivata dai calci piazzati, visto che dei 23 gol all’attivo ben 10 sono stati segnati da situazione di palla inattiva. Ora però mancano anche quelli. L’ultimo gol su azione è datato 12 dicembre, quando al 27’ del primo tempo Gomez di testa su cross di Rapisarda segnò il raddoppio contro il Giana Erminio. In pratica sono cinque partite e trequarti, 513 minuti senza considerare i recuperi, che l’Unione non va in rete su azione manovrata. La rete decisiva a Seregno infatti era arrivata su corner. E anche il primo gol con il Giana e i due che erano valsi la vittoria a Vercelli erano arrivati da situazione di calcio piazzato. Quindi volendo ulteriormente allargare il campo, la squadra alabardata nelle ultime otto partite ha segnato solo due gol su azione.
Cosa fare? Bucchi continua a dire che si tratta di momenti perché le occasioni in realtà si creano. E in parte è vero, ma l’impressione è che l’attuale assetto offensivo, con i tre attaccanti disposti a ventaglio nel 4-3-3, non stia funzionando a dovere, soprattutto per quelle che sono le caratteristiche dei giocatori. Un conto è avere esterni di ruolo, come possono essere i Procaccio o i Petrella quando finalmente sarà pronto. Un conto gocare quel modulo con De Luca e Trotta, che sostanzialmente sono due punte.
Sul mercato, quando si sono inseguiti invano i trequartisti Dezi e Laribi, la volontà di passare al 4-3-1-2 era chiarissima: il nuovo arrivato avrebbe giocato dietro a una coppia di attaccanti da pescare nel mazzo formato da Gomez, De Luca, Trotta e Litteri. Ma il trequartista non è arrivato, per cui adesso qualcosa Bucchi dovrà inventarsi per mettere i giocatori nelle posizioni migliori per rendere. Di certo serve urgentemente tornare al gol: sabato arriva al Rocco il fanalino Pro Sesto e a questo punto la Triestina ha l’obbligo della vittoria, senza se e senza ma. Solo che per vincere, appunto, bisogna segnare.
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