Triestina, va ritrovata la freschezza dei giorni migliori
Nelle ultime partite l’Unione ha messo in fila troppi errori individuali e collettivi, sintomo di un calo di condizione psico-fisica

Servono ancora tanti punti per la salvezza e ogni sconfitta, a una manciata di gare dalla fine, diventa pesante. Quella di Gorgonzola lo è in parte (un eventuale pari avrebbe cambiato poco) per la classifica della Triestina, ma soprattutto la gara ne ha evidenziato i difetti messi a nudo dalla Giana.
Il calo di prestazioni più che di risultati intravisto con l’Alcione, accennato nel finale con la Virtus e più chiaro nelle gare successive, nonostante l’importantissimo acuto sulla Pro Patria, ora è evidente. Tesser ne è consapevole come ha ben chiaro, anche se non lo dice o lo lascia solo intuire, che i quattro punti di penalizzazione hanno un peso specifico rilevante non solo sulla classifica.
Tutto questo si aggiunge a un aspetto che questo gruppo si trascina da tempo: spesso la squadra va sotto (o si è fatta raggiungere per esempio dal Lecco) per errori di distrazione individuale o collettiva. È successo con l’Arzignano (Struna), con la Virtus (Frare e in parte Roos) e sabato pomeriggio addirittura con un bis nei primi 20’. E quando è andata sotto, e anche questa non è una novità recente, praticamente mai l’Unione non solo ha saputo rimediare (solo con il Padova) ma nemmeno è stata capace di limitare i danni.
Insomma, se tutto fila liscio il gruppo si esprime su buoni livelli, altrimenti son dolori. E questo per chi deve guadagnarsi con i denti una salvezza già in tasca e rimessa in discussione dalle inadempienze della società può diventare un fattore negativo decisivo. Sulla concentrazione e la garra lo staff può lavorare anche se il tempo è davvero pochino. C’è invece qualche prospettiva in più per migliorare la condizione psico-fisica.
Le tre gestioni tecniche che hanno preceduto quella di Tesser sono un handicap che si fa sentire ancora. L’allenatore di Montebelluna era riuscito a creare un nucleo capace di tenere il campo con una buona solidità. Al di là delle caratteristiche dei singoli a Gorgonzola di quel nucleo mancavano Balcot, Germano e Olivieri e sono entrati dopo Vertainen, Ionita, D’Urso con gli ultimi due in condizioni precarie. Roos è in fase di appannamento (e può capitare) Jonsson è stanchissimo, Fiordilino boccheggia, Silvestri è reduce da uno stop, Cortinovis, Udoh e Strizzolo hanno appena cominciato a giocare (dopo essere stati ai margini nelle loro squadre di appartenenza prima di gennaio). Insomma, tutte condizioni che non favoriscono intensità e ritmo e che magari inducono a errori di troppo.
I destini dell’Unione passano per il recupero degli uomini e di quella freschezza mentale e fisica mostrata da dicembre a febbraio. Anche perché da oggi ogni minuto di ogni singola partita va affrontato al massimo. L’obiettivo è evitare la tagliola dei playout (ora più vicini) ma soprattutto è arrivare ad aprile-maggio con una condizione generale in grado di tradurre sul campo le potenzialità che questo gruppo ha dimostrato di avere.
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