Triestina calcio, dietro il calo c’è anche la difesa ballerina
Nelle ultime partite, è venuta meno la solidità della retroguardia alabardata. Tra infortuni ed errori, la squadra di Tesser ha perso uno dei suoi maggiori punti di forza

Il momento della Triestina è delicato: lo hanno confermato dopo la partita con la Feralpisalò sia Delli Carri che Tesser, pur ribadendo la fiducia nel gruppo e nel raggiungimento della salvezza. La penalizzazione di 4 punti e il periodo di fisiologico calo dopo la lunga rincorsa, aggravato dalla scarsa possibilità di rotazione causa i tanti infortuni, hanno influito anche sul piano mentale. Ma anche su quello tecnico ci sono dei precisi motivi che hanno portato l’Unione a fare solo 5 punti nelle ultime sei partite.
Difesa, momento d’oro
Il dato più lampante di questo momento è il numero di gol subiti. La difesa dell’Unione di Tesser, dopo un periodo di comprensibile assestamento, aveva trovato una quadra diventando una delle armi più solide sulle quali costruire i risultati.
Al Rocco addirittura, prima della sconfitta di sabato, la squadra aveva preso solo una rete in sette partite. Ma la compattezza della retroguardia era confermata dal fatto che prima del momento no, la Triestina era reduce da tre clean sheet, la serie più lunga della stagione, contro Trento, Pro Vercelli e Alcione. Non solo: nelle due partite precedenti (Lumezzane e Lecco) l’Unione aveva preso un gol solo allo scadere. In sostanza in cinque partite la squadra di Tesser aveva preso solo due reti, entrambe al 90’, di cui una ininfluente.
Troppi gol al passivo
E poi? È successo che da quel maledetto secondo tempo con la Virtus Verona la squadra ha iniziato una serie che l’ha portata ad avere ben 9 gol al passivo nelle ultime sei partite, nonostante due di questi match (contro Pergolettese e Pro Patria) siano finiti con la rete inviolata.
Intanto è opportuno sottolineare che quella con la Virtus è stata la prima partita giocata dopo che è emersa la possibilità della penalizzazione. Poi certo, ci sono stati l’incertezza di Roos e l’errore di Frare, ma forse qualche scricchiolìo mentale è iniziato a emergere. Dopo quel match, oltre ai citati clean sheet, l’Unione ha preso 2 reti dall’Albinoleffe, 3 dalla Giana e 2 dalla Feralpi.
Tra assenze e cali
Quali i motivi? Si diceva che forse non a caso gli errori, sia tecnici che di attenzione, sono iniziati con le prime notizie sulla penalizzazione. Ma non vanno trascurati i motivi del campo. Roos dopo aver sorretto la baracca per tanti mesi ha accusato qualche sbavatura, ma se la tenuta dei centrali, errore singolo di Frare a parte, tutto sommato è stata buona, qualche defaillance è arrivata dalle fasce. Soprattutto quella destra, perché con Bianay Balcot la Triestina ha trascorso il periodo difensivamente migliore e il suo infortunio (con Germano out) ha visto tornare nel ruolo di terzino destro Jonsson, che si applica molto, ha fatto anche bene nelle prime partite, ma poi ha pagato il fatto di non essere un difensore. Dall’altra parte Tonetto ha fatto grandi prove, ma è stato anche spremuto senza avere un ricambio perché Cancellieri è spesso infortunato. E così qualche suo passaggio a vuoto è comprensibile. E quanto può dare la terza scelta Bijleveld l’avevamo già visto.
L’attacco non aiuta
Va riconosciuto che in questo periodo l’attacco non ha dato una mano. In queste sei partite della discesa di rendimento, la Triestina ha segnato solamente 4 gol, anzi nelle ultime cinque gare sono appena 2 le reti all’attivo. Mentre, nelle prime nove partite dell’era Tesser, erano state 16. Con i numeri attuali invece, se la difesa sbaglia o c’è qualche sbavatura, i risultati non si rimediano.
Riproduzione riservata © Il Piccolo