Triestina, ora bisogna ripartire senza ansia
La sconfitta con l’Albinoleffe non può cancellare il cammino positivo fatto dal gruppo di Tesser. Con la Pro Patria gara chiave per ritrovare la fiducia

Quando la Triestina di Tesser perde, perde male. È successo giovedì sera a Zanica quello che era già accaduto ad Arzignano e in misura minore a Caravaggio. In quelle occasioni non aleggiava nelle menti dei giocatori la mannaia dei 4 punti di penalizzazione. Per sgomberare il campo da equivoci, nonostante il tecnico cerchi di minimizzare e di accantonare possibili alibi, qualunque gruppo di lavoro non può essere impermeabile se gli viene tolto, non per sua responsabilità, parte di quello che ha conquistato con la propria attività e i propri sforzi quotidiani.
La tensione di cui parla Tesser in questi giorni è determinata anche dalla situazione ambientale ma è esasperata quando non arrivano le vittorie. E allora proprio dalla consapevolezza di quanto fatto sul campo va ricostruita la fiducia nei propri mezzi della squadra.
I due giorni che separano l’Unione dal match con la Pro Patria sono pochini per ridare slancio atletico al gruppo, ma non per resettare la mente. Se è vero che la Triestina ha interpretato malissimo il match con l’Albinoleffe, i fatti dicono che questa squadra perde pochissimo. Solo 3 ko in 16 gare, quando in altrettante ne aveva perse ben 12. Quindi qualcosa, anzi tanto, è stato fatto.
Guai a cullarsi sugli allori ma il percorso in questo momento delicato deve avere un peso. Così come la consapevolezza che senza i 5 punti di penalità l’Unione sarebbe salva (e quasi senza i due errori finali con Virtus e Pergolettese). Questo dice il campo e può essere uno degli antidoti all’ansia. A Zanica è mancata la forza e l’energia, ma soprattutto la lucidità e il coraggio nel rischiare la giocata e la conclusione.

Sulle partite pesano le componenti psicologiche ma anche la qualità. E allora va sottolineato come la miglior Triestina della stagione, quella di febbraio, poteva contare sulla personalità di Silvestri e Ionita e l’energia di Balcot a destra. Tre pedine non da poco che a Zanica non c’erano. Forse Silvestri sarà recuperato per domenica, gli altri no, ma torneranno utilissimi nel rush finale. L’attacco è da sempre in sofferenza per la discontinuità di Vertainen, la poca freddezza di Olivieri, l’indisponibilità di Strizzolo e Udoh. Forse questi ultimi, se Tesser li riterrà in condizione, possono diventare l’ago della bilancia della gara con la Pro Patria.
I bustocchi, lo dicono i numeri, sono inferiori ma loro sì che sono stati rivitalizzati dal -4 della Triestina. Sarà una partita complicata, determinante per capire se l’Unione può evitare gli spareggi, ma non decisiva perché i punti a disposizione nelle ultime sei gare sono abbastanza. La Pro Patria verrà a difendersi giocando una sfida di logoramento, alla Triestina servirà cogliere i pochi episodi che saprà crearsi. Ecco perché le due punte meno affaticate potrebbero risultare decisive per spezzare l’equilibrio della sfida.
Al di là delle questioni tecniche e tattiche, Tesser dovrà convincere i suoi a lasciare fuori dal Rocco i cattivi pensieri. E altrettanto sarebbe utile facessero i tifosi. L’onta subita per responsabilità della società non si può modificare. La caccia al colpevole o ai colpevoli è un esercizio legittimo, comprensibile, utile per il futuro, ma irrilevante o peggio per il presente. La squadra, Tesser, Delli Carri, la città meritano il sostegno per agganciare una salvezza sul campo pregiudicata dalle scelleratezze perpetrate fino a dicembre e con la coda ancor più pesante del 16 febbraio. I conti si faranno alla fine. O tra un mese. Oggi è meglio pensare alla Pro Patria e alle altre partite. E basta.
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