Triestina, 5 anni da incubo tra cordate e vane promesse

“Trieste nel pallone: può il modello Parma riportare l'Unione nel calcio che conta?” è il dibattito in programma lunedì, alle 18 all'Hotel Savoia di Trieste, organizzato dal senatore triestino Francesco Russo, al quale parteciperanno il vice presidente del Parma Calcio Marco Ferrari, l'imprenditore triestino Enrico Samer (Pallanuoto Trieste), il giornalista sportivo triestino Paolo Condò che per primo, dalle pagine de Il Piccolo, ha provato a smuovere le agitate acque triestine, il leader dei tifosi rossoalabardati Sergio Marassi. Modera il vicedirettore de Il Piccolo, Alberto Bollis.
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di ROBERTO DEGRASSI
TRIESTE. Stefano Fantinel, Antonino Carnelutti, Sergio Aletti, Vittorio Pedicchio, Vincenzo Condomitti, Graziano Vivian, Andrea Puglia, Davide Zotti, Gianfranco Cergol, Maurizio Zamparini, Andrea Cani, Giulio Pinzi, Hamdi Mehmeti, Pierre Mbock, Marco Pontrelli, Pangrazio Di Piero, Romeo Di Piero, Roberto Benasciutti, Rino Dalle Rive, Vittorio Fioretti con Pantaleo Corvino, Vittorio Fioretti con Ettore Setten, Vittorio Fioretti con la Stratex della famiglia Plazzotta, Renzo Corvezzo, Vasco Vascotto con Massimo Mezzaroma, Mauro Milanese con Mario Biasin, Mauro Milanese con Gianni Paladini, Mauro Milanese con Michele Genna, Michele Genna con Paris Lippi e Piero Irneri, Piero Santarelli, Ernesto Paolillo, Andrea Troiani, Vincenzo D'Ambrosio, Massimo Criscuoli Tortora, Giorgio Zanmarchi. E ancora un mister X croato, un mister X veneto, un mister X romano.

Impressionante, no? Se si vuole cercare di capire perché la Triestina sia davanti al secondo fallimento in tre anni e non si sa se e in quali condizioni arriverà a celebrare il secolo di vita bisogna partire da qui.
Sono i nomi di chi, a vario titolo, in forma ufficiale, ufficiosa o magari involontariamente, è stato accostato alla società alabardata negli ultimi cinque anni. Proprietari e altre cordate, in qualche caso reali e snobbate, in qualche altro caso solo presunte.
Cinque anni! Provate a trascrivere l'elenco dei presidenti dell'Us Triestina 1918 dal giorno della sua costituzione e scoprirete che è più corto di questa lista.
E solamente per questioni di spazio risparmiamo l'elenco dei consulenti, dei dirigenti, dei direttori sportivi, degli avvocati-che-però-magari-potrei-entrare-anch’io, di tutti quei soggetti che da De Giorgis-Ferrari-(Dal Cin) in poi negli ultimi cinque anni hanno gravitato attorno alla Triestina.

Altrettanto sterminata la lista degli allenatori succedutisi negli ultimi cinque anni, con una media di tre cambi di panchina a stagione. Dopo l'era Maran, Luca Gotti, Mario Somma, Daniele Arrigoni, Ivo Iaconi, Sandro Salvioni, Gian Cesare Discepoli, Giuseppe Galderisi, Fabio Sambaldi, Maurizio Costantini, Pasquale Luiso, Fabio Rossitto, Stefano Lotti, Giuseppe Ferazzoli, Gianluca Gagliardi, Cristiano Masitto, di nuovo Stefano Lotti, Marco Pontrelli e Elio Roncelli.
Impressionante anche questo elenco, no? Nessuna continuità dirigenziale, Nessuna continuità tecnica. Una giostra in perenne movimento. Venghino, signori, venghino. Nel mucchio onesti professionisti, mestieranti, qualche affabulatore. Gli affabulatori, del resto, la Triestina non se li è mai fatti mancare, in nessun contesto. Nè all'interno della sede nè attorno. In una sede che oggi c'è e domani potrebbe non esserci più. In uno stadio "Rocco" sempre più deprimente. Tredici giugno 2010, play-out serie B: per Triestina-Padova 14mila spettatori sugli spalti. Dicembre 2015: sugli spalti in serie D al massimo 200 persone, addetti ai lavori compresi.

Settembre 2012: 1400 abbonamenti per l'Unione Triestina 2012 che dopo il fallimento ricomincia dall'Eccellenza. Estate 2015: rottura dei rapporti tra tifosi e proprietà del club che non fa neanche partire la campagna abbonamenti.
Nomi, dati, date. Due agosto 2013. Il curatore fallimentare della Triestina Giovanni Turazza vende all'Associazione Nazionale Triestina Club il marchio per 30mila euro più euro. Oltre mille persone hanno aderito al progetto lanciato da Il Piccolo per iniziativa del collega Ciro Esposito e dal Centro di coordinamento dei Triestina Club. Quella dei tifosi alabardati è l'unica offerta.
E quello è stato - in tutta evidenza - l'unico tangibile risultato ottenuto in difesa della Triestina negli ultimi cinque anni. Per il resto, in sessanta mesi, tanta, troppa, fuffa. Vane promesse, dichiarazioni d'intenti, minacce, proclami. Parole in libertà. Sugli spalti del "Rocco". Tra piazza dell’Unità e Capo di Piazza. Nei corridoi del Tribunale. Anche sui media, perchè no? E in Rete.

Potremmo sforzarci di ridere ironizzando su cosa c'è dietro l'angolo. Potremmo fare ironia sulle promesse di pagamento da parte di Marco Pontrelli («Ho qui tutti i soldi. Un attimo...! eppure li avevo. Datemi un po' di tempo. Eppure da qualche li devo pure aver messi. Maledetto Pec! Signor giudice, posso avere una proroga?»).
Potremmo fare ironia sulle promesse di un nuovo ipotetico acquirente («Anche se abito a mille chilometri di distanza vi giuro che ho da sempre la Triestina nel cuore. Come ninna nanna la balia mi cantava "E fin che sona sto campanone vinzi l'Unione" e a casa ho ancora in cornice l'autografo di Schillirò...Questa città non merita la serie D, vale la Lega Pro, ma che dico, vale la serie B, ma che dico, vale almeno la serie A....»). Gli amici del Pupkin Kabarett, in realtà, sanno fare di meglio.
Il problema è che quando si parla di Triestina non c'è proprio più niente da ridere.
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