Trieste torna in serie A con Giacomelli

Il trentacinquenne arbitro festeggiato in Comune: «Un grande orgoglio, ma al tempo stesso una grande responsabilità»
Di Lorenzo Gatto

TRIESTE. «La promozione in serie A? E' stata una grande sorpresa. Inattesa, inaspettata e dunque ancora più bella. Mi stavo apprestando a organizzare le vacanze: devo dire che sudare in brandina sotto il sole della Croazia con la mia ragazza Alessia o agli ordini di Rizzoli non è propriamente la stessa cosa. Ma, credetemi, va benissimo così».

Piero Giacomelli, il 35enne arbitro triestino salito quest'anno nel gotha dell'arbitraggio nazionale, festeggia così il coronamento di un sogno. Dopo due sole stagioni in serie B con 37 partite arbitrate tra i cadetti e tre apparizioni nella massima serie, il giovane fischietto triestino compie il salto di qualità definitivo entrando a pieno titolo nell'organico degli arbitri di serie A.

Premiato ieri dall'assessore allo sport del Comune di Trieste Emiliano Edera, Giacomelli ha raccolto i frutti di una carriera brillante che in poco più di 17 anni gli ha consentito di raccogliere 14 promozioni arrivando a quel traguardo che all'inizio della carriera sembrava un obiettivo lontano ed irraggiungibile. «La gioia è grande - continua Piero - ed è per me un motivo di orgoglio pensare che a 35 anni sono riuscito a diventare uno dei primi ventuno arbitri in Italia in un movimento che conta oltre 35 mila affiliati. Orgoglio ma allo stesso tempo grande responsabilità: il mio obiettivo adesso è dimostrare di essere all'altezza di un compito così importante ripagando la fiducia di chi ha creduto in me».

A tanti anni di distanza, dunque, la città torna ad avere un suo arbitro nella massima serie. Un motivo di soddisfazione particolare anche per la sezione della Can triestina. «Una delle cose che mi da più soddisfazione - ha sottolineato Giacomelli nel corso della cerimonia in Municipio - è che nell'ambiente il nome è sempre associato a quello della città. E così per tutti io sono Giacomelli di Trieste e questa è sicuramente una cosa che mi rende felice e mi responsabilizza».

Reduce da un'ottima stagione nel torneo cadetto, Giacomelli ha concluso la stagione lo scorso 6 giugno quando ha diretto la gara d'andata della finale play-off tra Sampdoria e Varese. Compito non semplice viste le polemiche che erano seguite al match tra Verona e Varese incendiando un ambiente attento a non perdonare neppure il minimo dettaglio. La personalità e la competenza con cui Giacomelli ha portato a termine l'incontro è stato il trampolino di lancio per una promozione che adesso andrà festeggiata nel modo migliore. «E sarà un problema - conclude scherzando Piero - perché il poco tempo a disposizione ha reso tutto complicato. Volevo organizzare le cose per tempo, l'idea adesso è quella di riunire gli amici il prossimo venerdì 10 agosto andando a festeggiare in Diga. Questa intervista può essere il modo per riuscire ad avvisare tutti...»

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