Trieste Running Festival: «Coinvolgeremo più di 12 mila persone»
TRIESTE Carattere popolare, massimo coinvolgimento di sigle e territorio, e soprattutto nessun confronto con il passato. Il progetto “Trieste Running Festival” nasce su tali presupposti, progetto targato Ads Miramar che punta a rinverdire i valori dello sport “per tutti”, quello scevro dall'obbligo del record e del podio, da giocare da soli o in gruppo, a passo di corsa in strada. Più feste che gare quindi. La formula, anzi, il pretesto, è questo, da mettere in scena dal 29 aprile al 6 maggio, tra inevitabili innovazioni rispetto alla “ puntata zero” dello scorso anno: «Sì, quella del 2018 possiamo chiamarla la vera prima edizione – afferma Fabio Carini, anima e ideatore della Trieste Running Festival – l'anno da cui ripartire e creare in modo ancor più concreto».
Un progetto che nasce dalle ceneri della Bavisela. Il confronto qui stimola o inquieta?
«Non temiamo nessun confronto, la storia della Bavisela è nota, come è noto anche il modo che ha portato alla fine. Pensiamo di essere più motivati, questo sì, e vogliamo dimostrarlo».
I grandi progetti su scala popolare sono frutto anche di grandi risorse. Come siamo messi sotto questo aspetto?
«Una manifestazione simile comporta un costo che si aggira attorno ai 4/500.000 euro. Quest'anno abbiamo coinvolto non solo Regione e Comune anche grandi marchi e riteniamo che l'indotto possa maturare in maniera significativa»
Ad esempio?
«Stimiamo che la manifestazione possa produrre qualcosa come circa 3 milioni di euro nel territorio. Solo da fuori Trieste arriveranno almeno 2000 persone, tutte destinate a spendere naturalmente».
In attesa del riscontro in chiave turistica, la manifestazione ha intanto saputo aggregare varie sigle dell'atletica locale.
«Questo è uno dei dati più positivi. Avremo la collaborazione congiunta delle società Cral Trieste, Evin Rude e Trieste Atletica. Saranno impiegate lungo i punti ristoro del percorso del 6 maggio. E' la prima volta che avviene un fatto del genere».
A proposito di pluralità di sigle ed eventi. A Trieste non stanno mancando appuntamenti popolari legati alla corsa.
«E' vero, non mancano. Tuttavia la nostra ha le carte in regola per affermarsi come uno dei principali eventi del Running, se non il principale ed estremamente popolare».
Una missione che passa attraverso i numeri e le novità. Quali?
«In termini di numeri l'evento vanterà una maggior partecipazione. Lo scorso anno eravano attorno ai 12.000, numero destinato ad essere abbattuto. Per quanto riguarda le altre innovazioni, non ci sarà la maratona ma puntiamo sulla formula della 21 km, dalla Piazza di Aurisina a Piazza Unità, aperta a tutti gli atleti in regola con i tesseramenti Fidal. Il percorso promette spettacolo, con 14 km di discesa e 7 pianeggianti».
Capitolo “Top Runner” del 6 maggio.
«Non mancheranno naturalmente. Dal fronte italiano arrivano Rosanna Console e Paolo Zanatta, quest'ultimo delle Fiamme Oro. In campo straniero Anton Ayero, Oliver Irabaruta, Simon Rugur Kipriqetich, Dorsen Chesang ed Evanie Nimbona. Daranno sicuramente qualità alla 21 km».
Qualità e stimoli. La borsa in palio è intrigante
«Il tracciato è molto veloce, quindi abbiamo pensato ad un incentivo sotto forma di bonus di 2500 euro di premio per il vincitore tra gli uomini sotto il muro dell'ora e per la donna sotto il tempo di 1.06».
Si ricorre ancora al concetto di festa. Tema tradotto soprattutto con la Generali Miramar Family dei 6 maggio
«Senza dubbio, da Barcola in Piazza Unità, attraversando il Porto Vecchio, aperto a tutti, anche a carrozzine e monopattini. E anche qui una novità, la Miramarun Challenge, la versione competitiva della 7 km, partirà davanti alla Family e ospiterà un massimo di 500 corridori».
Un calendario nutrito ma manca l'evento musicale di grido.
Vero, questione di soldi. Ci rifaremo il prossimo anno.
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