Trieste ora riabbraccia quattro tifosi in più
TRIESTE Quattro ex, quattro tifosi di Trieste reduci da una intensa stagione in A2. Due di loro, Baldasso e Janelidze, rientrano alla base dopo aver completato l'ultimo campionato in prestito, per Bossi e Prandin un anno ricco di difficoltà ma finito nel migliore dei modi.
Due promozione in 10 mesi: dopo Trieste, Roma. Roberto Prandin festeggia la promozione della sua Virtus, un finale ricco di soddisfazioni dopo le difficoltà vissute nella tormentata esperienza a Siena. «Sto diventando un portafortuna - sottolinea felice Bobo - perchè dopo le vicissitudini alla Mens Sana ho trovato una piazza che mi ha voluto per completare il mosaico e andare a caccia della promozione. È stata dura, l'ultima partita a Legnano è stata una sofferenza ma alla fine l'abbiamo spuntata e siamo riusciti a festeggiare. Il futuro? Giochiamo contro la Fortitudo per lo scudetto di A2 poi tornerò a Trieste. A vedere il finale di stagione di una squadra che va sempre meglio. Squadra e città uniti contro le difficoltà, da tifoso non posso che sperare che vada tutto bene e i problemi si risolvano».
Un concetto ripreso da Lorenzo Baldasso, reduce dalla amara stagione vissuta a Jesi. Racconta Lollo: «Se c'è un posto dove la simbiosi tra squadra e tifosi poteva produrre un finale di stagione così magico è proprio Trieste. Vivo le vittorie della squadra con gioia e un pizzico di positiva invidia perchè sono emozioni bellissime da provare. In estate vorrei tornare e allenarmi in città, per questo dovrò parlare con Marco De Benedetto e vedere come fare. Nel frattempo cerco di smaltire la delusione per una retrocessione che fa male ed è difficile da accettare. Non abbiamo perso la A2 nelle ultime quattro giornate, ci portiamo dietro gli errori commessi in tutto il campionato».
Felice per una salvezza conquistata a dispetto delle previsioni, Giga Janelidze ha compiuto la sua personale missione. «Sono arrivato a Cagliari con la squadra ultima in classifica - sottolinea Giga - abbiamo vinto 10 partite su 19 finendo a soli quattro punti dai play-off. Una rincorsa quasi vincente che lascia un pizzico di rammarico anche se a dicembre mi avessero proposto la salvezza avrei firmato subito. L'esperienza in Sardegna mi è servita, ho giocato tanto e ho avuto minuti e responsabilità che mi hanno fatto crescere. La settimana prossima torno a Trieste per seguire l'incredibile finale di stagione di una squadra che dopo la difficile partenza e i tanti infortuni è cresciuta e sembra non fermarsi più. In estate resterò a lavorare con Marco Legovich. L'obiettivo? Ad agosto voglio essere in forma come non sono mai stato nella mia carriera».
In crescita anche il finale di stagione di Stefano Bossi rientrato a cinque mesi dall'infortunio al crociato che lo ha costretto a saltare buona parte del campionato con l'Assigeco Piacenza. «Ho giocato le ultime sette partite cercando di non alterare gli equilibri che si erano creati. Mi sono messo al servizio dei compagni, ho dato il mio apporto con un minutaggio limitato ma sono felice perchè le sensazioni provate in campo mi hanno tranquillizato circa il mio futuro. Per il prossimo anno ho un accordo a voce per restare, vedremo cosa succederà. Per il momento torno a casa e voglio gustarmi il finale di stagione di Trieste. Contro Sassari sarò all'Allianz Dome, credo che sarò con i ragazzi della curva per divertirmi e tifare assieme a loro». —
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