Trieste crocevia olimpico del Setterosa «Senza pubblico alla Bianchi sarà più dura»

Il ct azzurro Zizza carica il gruppo: «Le ragazze sono tutte in salute. L’accesso a Tokyo è alla nostra portata»
Il Setterosa con al centro il ct Paolo Zizza
Il Setterosa con al centro il ct Paolo Zizza

TRIESTE «Il calore dei triestini sulle tribune mancherà da matti, ma non ci sono scusanti: raggiungeremo Tokyo con le nostre forze». Paolo Zizza sa che la posta in palio è davvero grande. A Trieste le vicecampionesse olimpiche in carica da oggi cercheranno uno degli ultimi due pass per prendere parte ai prossimi Giochi Olimpici. Compito difficile vista la concorrenza.

Zizza, innanzitutto qual è il responso degli ultimi tamponi e come sta fisicamente il Setterosa?

I tamponi hanno dato tutti esito negativo. Abbiamo dovuto faticare tanto perché il Covid ha coinvolto cinque giocatrici nei mesi scorsi. Tante quindi le quarantene preventive. Passato questo brutto periodo, durante gli ultimi collegiali ho visto cariche.

Da un punto di vista mentale, quanto sta influendo sulle giocatrici lo spettro del Covid?

Durante i raduni ho avvertito in diverse giocatrici ansia e preoccupazione. Noi abbiamo rispettato i protocolli medici e anche se il virus spesso è più forte di ogni precauzione siamo stati bravi e fortunati. Causa Covid si giocherà a porte chiuse.

Quanto influirà il fatto di giocare senza il calore del pubblico?

Non lo nascondo: sarà davvero una grande mancanza il poter godere dell’apporto del pubblico di Trieste che in passato ha sempre supportato tantissimo le squadre azzurre di pallanuoto. Dovremo contare esclusivamente sulle nostre forze.

Il non aver convocato un’istituzione come Giulia Emmolo significa che nessuna è intoccabile?

Le mie scelte sono state fatte tenendo conto di due parametri fondamentali: la condizione fisica di ogni giocatrice e le qualità tecnico-fisiche delle avversarie. In effetti, senza Emmolo, per la prima volta una mia squadra non avrà una mancina, ma sono convinto delle mie idee.

Cergol è stata a lungo assente per infortunio, mentre Bettini ha preso parte a tutti i raduni prima di essere esclusa: ancora troppo giovani le orchette per simili palcoscenici?

Direi di sì. Oggettivamente ci vogliono atlete con un pizzico di esperienza in più. Lucrezia Cergol e Dafne Bettini sono due giocatrici di grande qualità. Le monitoriamo sempre quando giocano con la Pallanuoto Trieste. Per loro ci sarà tempo per essere protagoniste.

Nel nostro girone Francia e Slovacchia paiono ampiamente alla nostra portata, l’Olanda, invece, è da prendere con le pinze. Concorda?

Sono assolutamente d’accordo. L’Olanda ha una ottima squadra con un potenziale importante: contro di loro sarà una partita tosta. Francia e Slovacchia sono invece in crescita ma indietro rispetto a noi.

Al 99% la qualificazione a Tokyo passerà per la partita che ci vedrà affrontare Grecia oppure Ungheria. Chi preferirebbe evitare delle due?

Parliamo di due squadre forti, diverse tra loro, che come noi sono qui, assieme all’Olanda, con l’obbiettivo di andare a Tokyo. Sappiamo che l’Ungheria è storicamente la bestia nera dell’Italia. Onestamente dico che non ho preferenze.

Cosa dovrà fare il Setterosa a Trieste e cosa non dovrà fare per centrare la qualificazione olimpica?

Non dovremo complicarci la vita giocando difficile. Sarà importante poi non dimenticare il nostro obbiettivo che si chiama Tokyo, soprattutto nei momenti più difficili. Infine dico alle mie ragazze di avere massima fiducia in loro stesse: abbiamo i mezzi per andarci a queste Olimpiadi.

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