Tricolori, gran finale al Grezar
TRIESTE. I Campionati italiani assoluti di atletica leggera sono terminati così come erano iniziati: con un cielo che ha alternato al sole le nuvole, la tribuna dello stadio Grezar gremita di gente e nell’aria, oltre alle raffiche di vento che hanno dato più di qualche noia agli atleti in gara, anche la speranza di non dover aspettare altri 49 anni per rivedere a Trieste la rassegna tricolore.
Nella giornata conclusiva sono stati assegnati gli ultimi 18 titoli italiani, 16 dei quali individuali e due andati alla 4x400 maschile e femminile. La finale del martello si è rivelata bella e incerta, con un avvincente testa a testa tra il laziale Simone Falloni e il piemontese Marco Lingua. L’ha spuntata quest’ultimo, bissando il successo del 2016 e laureandosi Campione italiano grazie ai 73,84 metri conquistati all’ultimo lancio. Falloni, che aveva iniziato molto bene il primo turno di lanci, con 73,40 metri si è dovuto accontentare del secondo posto come già era accaduto nella passata edizione, anticipando l’udinese Marco Bortolato, terzo con un lancio che si è fermato a 68,22 metri.
Anche il salto triplo femminile ha tenuto con il fiato sospeso il numeroso pubblico presente al Grezar, con l’atleta di origini ucraine Dariya Derkach (Aeronautica) che con 13,77 metri è riuscita a mettere le mani sul titolo italiano, dopo aver liquidato le ottime Ottavia Cestonaro (13,66) e Silvia La Tella (13,52), mentre è andata a Daniele Cavazzani (Atletica Rieti) la vittoria in campo maschile, con una misura di 16,40 metri che gli ha permesso di regolare l’atleta delle Fiamme Gialle Andrea Chiari (16,37). L’asta femminile ha invece premiato l’ex ginnasta Elisa Molinarolo (Coin Venezia) che con un salto a 4,25 metri ha conquistato il primato personale e il tricolore assoluto, lasciando a Helen Falda (4,20) il secondo posto e alla talentuosa Roberta Bruni, che sembrava lanciata verso la vittoria, l’ultimo gradino del podio. Si è risolta in volata la finale dei 400 ostacoli, con il portacolori della Pro Patria Milano Lorenzo Vergani che in 49”36 ha avuto ragione dell’atleta delle Fiamme Gialle Jose Bencosme (49”45), mentre nella gara femminile l’italo-cubana dell’Aeronautica Yadisleidy Pedroso ha portato a termine una gara autoritaria, conclusa in 55”09 con ampio margine sulla seconda classificata. Ha fatto scalpore, infine, il risultato finale dei 200 metri, che ha laureato Campione italiano l’atleta delle Fiamme Gialle Eseosa Desalu. Il suo 20”32 finale, però, è stato inficiato dal vento (+2.2) che, come era successo sabato nell’ultimo atto dei 100 metri, ha obbligato gli anemometri a fare gli straordinari.
L'ultima giornata è stata salutata dagli atleti di casa nostra con ottime prestazioni ma senza medaglie al collo. Non è riuscita Joyce Mattagliano a salire sul podio dei 1500 metri, nonostante una prova generosa che l’aveva portata al comando del gruppo di testa a 400 metri dal traguardo. Per l’ex atleta della Polisportiva Triveneto, che ora veste i colori dell’Esercito, l’ultimo giro di pista è stato fatale. In una gara che è stata vinta dalla sua compagna di squadra Giulia Aprile, in 4’20”56, la triestina ha dovuto accontentarsi del quarto posto con un crono di 4’21”55.
Ha invece vinto la prima serie dei 1500 il diciannovenne della Trieste Atletica Jacopo De Marchi. Il forte cervignanese si è preso per soli quattro centesimi la rivincita sul portacolori dell’Atletica Bergamo Abdelhakim Elliasmine, che solo tre settimane fa gli aveva soffiato il titolo italiano Juniores. Il suo 3’50” finale gli è valso un decimo posto assoluto che conferma le potenzialità del giovane atleta della banda di Roberto Furlanic.
Il goriziano della Trieste Atletica Alessandro Iurig ha corso i 200 metri in 21”69, salendo così al 14.mo posto della classifica finale, mentre l’astista del Cus Trieste Alessia Casale non è riuscita a eguagliare il proprio personale di 3,60 metri, rimanendo fuori dalla finale. I 3000 siepi hanno visto in azione Elia Bugatto e Daniele Torrico, impegnati rispettivamente nella prima e nella seconda serie. Bugatto ha chiuso in 15.ma posizione, limando il proprio personale di ben dieci secondi e chiudendo in 9’08”95. Torrico ha pagato il fatto di aver corso da solo per buona parte della gara, avendo preso parte alla serie più competitiva: l’unico vero e proprio atleta di casa, in quanto abita a poche centinaia di metri dallo stadio Grezar, si è fermato alla 17.ma posizione in 9’13”76.
La scena finale se la sono presa le ragazze della staffetta 4x400, con le atlete del Cus Trieste che in rimonta sono riuscite a vincere la seconda serie in 3’44”23. Isabella Grandolfo è rimasta in gara, Giada Stanissa ha dato il via alla rimonta, Mara Lavrencic ha operato il sorpasso, mentre Miriam Martini ha scavato un solco fra lei e le inseguitrici, riuscendo a consegnare al Cus Trieste il quarto posto finale alle spalle delle corazzate Esercito, Cus Pro Patria Milano e Bracco Atletica. Un finale con il botto.
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