Tennistavolo, il sogno di Matteo: «È già un’emozione essere a Tokyo»

Il giovane Parenzan pronto per la sua prima esperienza: «Mi sono preparato al meglio, molto dipende dagli abbinamenti»

Francesco Cardella

TRIESTE. Dal Giappone con furore e con il desiderio di concretizzare una preparazione piuttosto intensa, e non solo di carattere atletico e tecnico. Parla anche triestino la missione della nazionale italiana di tennistavolo alle Paralimpiadi di Tokyo, grazie a Matteo Parenzan, atleta del Circolo Kras di Sgonico, qualificatosi nella Classe 6 e atteso sui tavoli del Tokyo Metropolitan Gymnasium nell'ambito di una specialità quest'anno nutrita dalla partecipazione di ben 280 atleti, di cui 174 uomini e 106 donne, in rappresentanza di 55 Paesi.

Assieme a Matteo Parenzan, l'Italia del tennistavolo paralimpico, guidata dal Direttore Tecnico Alessandro Arcigli e dal Tecnico Donato Gallo, approda in Giappone con una nazionale che annovera anche Giada Rossi, Michela Brunelli, Andrea Borgato, Federico Falco, Amine Mohamed Kalem e Matteo Orsi. Matteo Parenzan si gioca le sue carte a Tokyo dopo una stagione combattuta su più fronti.

Il Covid non ha saputo fermare il pongista triestino, qualificatosi a suon di titoli e piazzamenti e dopo mesi di lavoro pressoché quotidiano: «In effetti la preparazione è stata tra le più intense e dure – ha confermato l'atleta triestino al suo arrivo a Tokyo – dopo aver conquistato la qualificazione non mi sono certo fermato, anzi, e la strada è stata dura, costituita da allenamento di 4 o 5 ore, quasi tutti i giorni. Uno sforzo particolare, mai provato prima – ha aggiunto l'azzurro paralimpico – e non solo fisico.

La concentrazione quotidiana è stata fondamentale». Matteo Parenzan è atteso in lizza dal 25 al 27 agosto, la prima fase prevede una griglia di qualificazione formata da 4 gironi da 3 ed uno da 4 giocatori. Molta speranza, altrettanta tensione: «Inutile nascondere la forte emozione e già per il fatto di poter vivere una simile esperienza – ha aggiunto Matteo Parenzan – Ma accanto all'emozione provo anche una certa consapevolezza. Sappiamo di aver lavorato bene in vista di questo traguardo e questo mi rende anche pronto e partecipe. Pronostici? Difficili sempre farli, tanto più a questi livelli – ha aggiunto la racchetta azzurra – ci sono diverse componenti e molto dipenderà anche dagli abbinamenti. Ripeto, sono consapevole della preparazione svolta e questo mi rende pronto a tutto, potrebbe scapparci un risultato importante dopo tanto lavoro svolto dopo la qualificazione».

Ai Giochi Paralimpici di Tokyo saranno in tutto 15 le discipline rappresentate. In termini di numeri, l'Italia sfodera per l'occasione il gruppo più numeroso della sua storia, con 115 paralimpici, di cui oltre il 54% di atlete: «Il gruppo del tennistavolo è piuttosto coeso, sappiamo come sostenerci a vicenda – ha aggiunto Matteo Parenzan – E soprattutto reputo questa esperienza fondamentale per me, sotto ogni profilo. Al di là dei risultati che verranno, la voglio individuare come un nuovo punto di partenza. E non parlo solo per l'attività agonistica nel tennistavolo – ha concluso - ma anche per il completamento della mia formazione umana”.

La cerimonia inaugurale dei 16° Giochi Paralimpici di Tokyo è in programma il 24 agosto (ore 13 in Italia). I portabandiera dell'Italia saranno il nuotatore Federico Morlacchi e l'icona dello sport paralimpico, la schermitrice “Bebe” Vio.

Riproduzione riservata © Il Piccolo