Tennis, il debutto fortunato di Passaro agli Australian Open
L’azzurro vincitore del “Città di Trieste 2022” vince approfittando del ritiro del bulgaro Dimitrov
Oltre alla netta vittoria in tre set di Jannik Sinner sul cileno Jarry, questo primo turno degli Australian Open 2025 ha regalato un altro motivo per cui sorridere al tennis italiano.
Francesco Passaro, classe 2001 e attuale numero 104 del ranking Atp, all’esordio assoluto nel tabellone principale di uno Slam è riuscito a eliminare il favorito Grigor Dimitrov, decima testa di serie del torneo, costretto a ritirarsi per un problema fisico a schiena e anca all’inizio del secondo set, sul punteggio di 7-5, 2-1 per l’azzurro.
Che ora, per la prima volta in carriera, giocherà il secondo round di un Major, dove ad attenderlo ci sarà il francese Benjamin Bonzi. Comunque vada, quasi sicuramente al termine del torneo entrerà nei primi 100 del ranking Atp. Insomma, di strada ne ha fatta. Specialmente dal luglio del 2022 quando, proprio a Trieste, vinse il suo primo titolo nel circuito Challenger.
Lucky loser
Un’impresa, quella del perugino, in cui la fortuna ha senz’altro avuto un ruolo fondamentale. Passaro non avrebbe nemmeno dovuto giocare il match con Dimitrov. Il suo percorso agli Australian Open si era infatti interrotto nell’ultimo turno delle qualificazioni contro il georgiano Nikoloz Basilašvili, vincente con un doppio 6-3.
Per l’azzurro il bilancio dell’esperienza australiana poteva comunque essere positivo, dato che non si era mai spinto fino a quel punto in uno Slam. Poi, l’annuncio del forfait di Fabio Fognini, sorteggiato in origine per affrontare Dimitrov, ma alle prese da alcune settimane con degli acciacchi al piede (si era già ritirato la scorsa settimana dal torneo di Adelaide).
Ed ecco quindi che Passaro, forse già pronto a tornare in Italia, è stato ripescato come “lucky loser” e richiamato in fretta e furia per vedersela con Dimitrov. Pure il bulgaro, come Fognini, non si è presentato all’appuntamento degli Australian Open al meglio della forma fisica, per usare un eufemismo. I problemi alla schiena-anca lo avevano già obbligato a dare forfait dal torneo di Brisbane. Passaro è stato bravo a non farsi travolgere dall’emozione per l’esordio in uno Slam, contro un avversario sì in difficoltà, ma comunque di grande esperienza ad alti livelli.
Nel primo set l’azzurro se l’è giocata sempre alla pari, per poi colpire Dimitrov al primo segnale di cedimento: il break all’undicesimo game gli ha permesso quindi di chiudere sul 7-5. In avvio di secondo set il bulgaro si è giocato la carta del medical time-out, ma invano. Dopo aver ceduto il servizio anche nel terzo game, la decisione definitiva di ritirarsi.
Ora lo attende Bonzi, numero 64 al mondo, che nel primo turno ha battuto in tre set il belga David Goffin. Se vincesse ancora, al terzo round potrebbe attenderlo il ceco Jiri Lehecka, 24^ testa di serie del torneo.
Da Trieste a Melbourne
Il tennis è entrato molto presto nella vita di Francesco Passaro: già a sette anni i suoi genitori lo fecero iscrivere al Tennis Club di Perugia, sotto la guida del maestro Roberto Tarpani.
Lo stesso che, ancora oggi, è sempre al suo fianco in ogni torneo. Prima della ribalta degli Australian Open, c’è un lungo percorso prima nel circuito giovanile e poi tra i professionisti, con il vasto mondo dei Challenger. In questo senso, una tappa fondamentale per la sua carriera è a Trieste.
È infatti sulla terra rossa del Tennis Club Triestino che Passaro ha messo in bacheca il primo trofeo tra i grandi. Il successo agli Internazionali Città di Trieste del 2022 fu per lui quasi una liberazione dopo che, in quello stesso anno, aveva perso in finale a Sanremo, Forlì e Milano.
Quella volta, invece, nell’ultimo atto del torneo, aveva avuto la meglio sul cinese Zhizen Zhang in tre set, rimontando l’iniziale svantaggio di 6-4 con un doppio 6-3. L’anno dopo, nel 2023, Passaro è tornato in finale agli Internazionali di Trieste, ma non è riuscito a ripetersi: arrivato stanco dopo la maratona in semifinale con Fabian Maroszan (conclusa la mattina stessa della finale), alla fine ha dovuto cedere in tre set (6-3, 5-7, 6-2) al francese Hugo Gaston.
Per tornare a vincere un Challenger, Passaro ha dovuto attendere il 2024 quando, sempre sulla terra rossa, ha portato a casa i tornei di Torino (6-3, 7-5 in finale su Musetti, di lì a breve semifinalista di Wimbledon e bronzo olimpico) e di Genova (7-5, 6-3 sullo spagnolo Jaume Munar).
“Trieste portafortuna”
Tra i tanti felici per l’importante traguardo di Passaro, c’è anche Federico Pastor, presidente del Tennis Club Triestino, organizzatore del Challenger 100 “Città di Trieste”. “Sono molto contento in primis da un punto di vista personale, perché lui è sempre stato molto legato al nostro torneo, anche da un punto di vista sentimentale, dato che è stato il primo vinto in carriera – ha commentato a Il Piccolo -. Quello che ha fatto a Melbourne mi riempie di gioia perché parliamo innanzitutto di un bravissimo ragazzo: se lo merita tutto questo traguardo, per la sua serietà e per come interpreta il tennis”.
Ma dietro la soddisfazione di Pastor c’è altro, ancora. “La cosa bella, poi, è che anche stavolta il nostro torneo si conferma un portafortuna – afferma sorridendo -. Anche Alcaraz ha vinto qui il suo primo Challenger (nel 2020, ndr), e sappiamo tutti poi fin dove è arrivato. Oltre a lui, da qui è passata tanta gente che poi avrebbe fatto carriera, tra cui Musetti, ma anche il cileno Etcheverry (numero 27 del ranking Atp nel 2024, ndr).
Il mio augurio, per Passaro, è che questo Australian Open possa essere il preludio a un futuro ancora più roseo”.
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