Sup, c’è anche la triestina Stenta nella classifica per diventare “Woman of the year” 2020
TRIESTE Questa volta l’avventura si svolge in un mare virtuale, a colpi di pagaia in rete tra le onde dello share. La triestina Caterina Stenta figura tra le sportive in lizza al concorso “Woman of the Year 2020”, agone online indetto dalla rivista Sup Connect riservato alle atlete più in vista in campo internazionale nel Sup, l’acronimo di Stand Up Paddle, la disciplina che coniuga le cifre della canoa a quelle del surf ma che vede il praticante lavorare di pagaia in posizione eretta.
Per tutto il mese di luglio (visitando il sito a questo link) è quindi possibile votare l’atleta triestina, attualmente in buona posizione all’interno di una pletora di prime donne ma ben distanziata dalla peruviana Vania Torres, anche lei una ex surfista e con in bacheca un secondo posto ai Giochi Panamericani del 2019. Interessante piuttosto la parte che riguarda le credenziali che le atlete devono possedere e che vanno a nutrire poi la mole di voti per l’assegnazione del titolo. Sì, perché al di là dei risultati qui conta una certa costanza nel circuito internazionale ed una “presenza” che indichi anche una immagine all’insegna dei valori e della passione per la disciplina. Temi che hanno fornito quest’anno una dote niente male a Caterina Stenta, approdata dal surf al Sup negli ultimi anni eppure già capace di lasciare il segno in diversi contesti, nazionali e non. Insomma, per l’atleta giuliana si parla di molta sostanza coltivata nell’arco di poco tempo, da quando scoccò la scintilla con il Sup lontano da Trieste, quando le sue strade la portarono a zonzo per l’Europa, specie nelle acque di Spagna, anche per un percorso accademico poi coinciso con un Dottorato sulle Energie Rinnovabili.
«Già essere inclusa quest’anno in una lista di atlete di spicco rappresenta una specie di vittoria – sottolinea Caterina Stenta – evidentemente questi pochi anni sono comunque bastati per farmi notare nel Sup e non solo per un titolo italiano».
Uno sguardo ai risultati in rete e l’altro alle tabelle di marcia per il ritorno all’attività sul campo, quella che conta e che parla già dell’European Tour, circuito che debutterà il 22 agosto a Nantes, quest’anno disegnato di sole 4 tappe rispetto alle 15 canoniche delle passate edizioni, anche esso un effetto del Coronavirus in chiave sportiva.
A proposito di Covid. Per una atleta abituata a viaggiare, il periodo di isolamento è stato motivo più di invenzioni che di attesa: «È vero, mi sono inventata diverse forme casalinghe per allenarmi – ha confessato la campionessa triestina – ho lavorato molto sulla aerobica e ho affinato la parte atletica. Ma soprattutto in questi giorni ho riscoperto Trieste – attesta Stenta – ho ridotto gli spostamenti, è vero, ma ora mi godo qui il mare e il Carso. Sto imparando a (ri)apprezzare le bellezze di casa». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo