Steffè e Puntar tricolori con il Chievo Primavera

Il triestino e il monfalconese nella rosa che ha sconfitto il Torino
Di Guido Barella

TRIESTE. Un triestino e un monfalconese campioni d’Italia. Mercoledì sera a Rimini il Chievo ha sconfitto 4-3 ai rigori il Torino nella finalissima del campionato Primavera. E in gialloblù c’erano anche il triestino Demetrio Steffè e il monfalconese Manuel Puntar, entrambi al primo anno nella categoria.

«Questa stagione è stata magnifica, storica per il Chievo con un record dopo l’altro: la prima vittoria nel girone, la prima finale e infine il primo titolo della sua storia» racconta Steffè, centrocampista “nato” nel San Giovanni e poi passato per la Triestina prima di approdare all’Inter, società che è ancora proprietaria del suo cartellino e dove dovrebbe tornare nella prossima stagione. «Il passaggio dall’Inter al Chievo? Non è stato un problema, i compagni sono stati magnifici e i risultati lo hanno dimostrato. Forse l’ambiente a Verona è più “famigliare” ma questo è anche un bene, ti fa sentire sempre a casa. I risultati poi - racconta Demetrio, già tornato a casa per le vacanze, tanto che ieri era a godersi il mare - hanno dimostrato la bontà del gruppo, fino a questa finale con il Torino giocata davvero alla pari (fino ai rigori era rimasta bloccata sullo 0-0, ndr): poi, nell’epilogo ai rigori sono stati bravi i nostri rigoristi a non sbagliare e il nostro portiere a parare un tiro degli avversari».

Ha sofferto in panchina prima di festeggiare in campo con i compagni invece Manuel Puntar, la cui stagione è stata segnata da qualche infortunio e acciacco fisico di troppo. «Anche dopo l’ultimo rigore non ci credevamo, c’è voluto un bel po’ per realizzare cosa avevamo fatto» racconta Manuel, anch’egli centrocampista, partito dal Monfalcone per vestire poi le maglie di Virtus Corno e Udinese prima di approdare al Chievo, dove gioca ormai da quattro anni. «Siamo arrivati alla finalissima davvero carichi, volevamo a tutti i costi raccogliere il lavoro di tutto un anno. E alla fine la gioia è stata grandissima. Sono contento anche per la società: qua a Verona mi trovo benissimo, la società è meravigliosa e tutti i dirigenti si sono meritati questo finale di stagione con la salvezza della prima squadra in serie A e la nostra vittoria del titolo Primavera, il primo della storia del club».

E così Demetrio e Manuel sono entrati a pieno diritto nella storia del Chievo.

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