Spirit of Portopiccolo vince la Barcolana dei record

TRIESTE . Spirit of Portopiccolo dei fratelli Furio e Gabriele Benussi vince la 49.ma Barcolana49, tagliando il traguardo dopo 1 h, 12 minuti e 17 secondi di gara. Quella di oggi è stata la Barcolana che ha stracciato ogni record del mondo con i suoi 2.101 iscritti.
Una regata dove non c'è mai stata sfida: Spirit of Portopiccolo ha proseguito la sua marcia trionfale senza mai essere davvero impensierito da Maxi Jena di Mitja Benussi, sempre al secondo posto per tutta la regata, a netta distanza dai trionfatori. Undici i minuti di distanza tra il primo e il secondo al momento dell'arrivo.
Ecco la classfica con le prime posizioni:
CLASSIFICA - PARTE 1
— Barcolana (@RegataBarcolana) 8 ottobre 2017
1 Spirit of Portopiccolo
2 Maxi Jena - Tempus Fugit
3 Pendragon VI
4 Freccia Rossa
5 AnyWave Safilens
6 E Vai
CLASSIFICA - PARTE 2
— Barcolana (@RegataBarcolana) 8 ottobre 2017
7 Unipol Sai
8 Scorpio
9 Magia Docktrine
10 Idrusa Calvi Network
11 Ancilla Domini
12 Adriatic Europa
13 Shining Umag
Alle 10.30 il colpo di cannone ha dato il via alla Barcolana 49 con ben 2.101 barche sulla linea di partenza. E' il record dei record: la regata più affollata al mondo, con il più alto numero d’imbarcazioni allineate alla partenza, si svolge a Trieste la seconda domenica di ottobre.
In testa, fin dal primo minuto, c'è Spirit of Portopiccolo, la grande favorita, dei fratelli Benussi, che ha passato la prima boa attorno alle 10.50, inseguita a distanza, da Maxi Jena di Mitja Kosmina. Alla seconda boa sempre Spirit of Portopiccolo dei fratelli Benussi in testa su Kosmina. In terza posizione c'è Pendragon di Lorenzo Bodini. Una curiosità: si tratta dello stesso podio dello scorso anno.
Alle 11.16 Spirit of Portopiccolo passa la terza boa, vicino al Castello di Miramare, aumentando la distanza su Maxi Jena e andando di volata verso l'arrivo in piazza Unità. Alle 11.32 il quarto giro di boa e la volata verso piazza Unità.
Tra le note a margine della regata, anche un principio di incendio su una barca che stava assistendo alla regata. I vigili del fuoco sono intervenuti subito, domando le fiamme. La barca è stata poi portata a riva.
Il sigillo sul primato, tanto atteso quanto inseguito, è stato messo ieri, poco dopo le 18. Superando i 2.072 iscritti, a sera erano già 2.100, la Barcolana ha battuto il record mondiale stabilito nel 1984 dalla danese Round Zealand.
I festeggiamenti, dopo una mattinata scivolata via in modo frenetico, con un conto alla rovescia che ha tenuto con il fiato sospeso i vertici della società di Barcola e Grignano, sono culminati ieri con i fuochi di artificio. Ma oggi continuano: il colpo di cannone, che verrà sparato alle 10.30, farà partire la regata da Guinness dei primati. Indimenticabile ancor prima di iniziare. In acqua i favoriti sono i fratelli del vento Furio e Gabriele Benussi che, a bordo di Spirit of Portopiccolo, devono difendere il titolo conquistato un anno fa.
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A terra il Villaggio si prepara all’ultimo assalto: gli oltre duecento stand saranno aperti dalle 9 alle 22. E in città i luoghi dove gustare la Barcolana non si contano: terrazze, osmize, vedette, persino Monte Grisa. Un cin cin collettivo.
La Barcolana è una festa, la Barcolana è un evento (anzi: l’evento), la Barcolana è tradizione. Ma soprattutto la Barcolana è una regata. Da vincere. Perché, sia chiaro: per i velisti del Golfo vincere una Barcolana vale, vale tantissimo. Perché per loro la Coppa d’Autunno è l’appuntamento più importante dell’anno, tanto da spararsi sette e più ore di auto tra Saint Tropez e Trieste, come ha fatto questa notte Vasco Vascotto, pur di esserci, tanto da rinviare la partenza per l’Asia dove lo attendono le nuove avventura con Mascalzone Latino, come ha fatto Rufo Bressani. Ed entrambi, Vascotto e Bressani, ovvero gente che passa di mondiale in mondiale vincendo con impressionante regolarità, saranno quest’anno in barca con familiari e amici, senza alcuna velleità di vittoria: il loro nome del resto è già inciso nell’albo d’oro della regata.
Come del resto è già presente, nell’albo d’oro, anche quello dei due grandi sfidanti di oggi. Già, perché giri in banchina, bevi una birra con skipper e armatori, e alla fine tutti concordano: i fratelli Furio e Gabriele Benussi con Spirit of Portopiccolo e Mitja Kosmina con Maxi Jena. Lo skipper capodistriano studia le previsioni del tempo: con poco vento sente di avere molte chanche in più di far paura ai “fratelli del vento”, vincitori lo scorso anno con Alfa Romeo e quest’anno decisi a difendere il titolo con questo 27 metri, il Morning Glory ribattezzato in Spirit of Portopiccolo. Fra di loro, con condizioni meteo che annunciano vento leggero da sud, elemento che può creare molte trappole in una regata, sarà un duello molto tattico, nel quale non sarà solo lo scafo a fare la differenza.
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