Snaidero chiude, l’Acegas alla finestra

A Trieste si lavora a fari spenti per creare possibili scenari d’intervento. In ballo i diritti di LegaDue e alcuni giocatori
BRUNI TRIESTE 21 11 10 Basket Acegas/Recanati-si festeggia
BRUNI TRIESTE 21 11 10 Basket Acegas/Recanati-si festeggia

di Matteo Contessa

TRIESTE

La Snaidero Udine sembra sia ormai davvero ai titoli di coda, neanche nello stesso ambiente orange nessuno crede più nel miracolo. Mancano circa 800mila euro per chiudere i conti della stagione appena conclusa e non si sa chi li tirerà fuori. Ed entro la fine di giugno, deadline per l’iscrizione alla LegaDue, bisognerebbe avere garanzie finanziarie per la prossima stagione. Tenendo presente che quella attuale è costata complessivamente circa 2 milioni di euro, il 40% dei quali è però, appunto, ancora scoperto, bisognerebbe ramazzare quasi 3 milioni di euro per mettere in cantiere il futuro della Pallalcesto Amatori Udine. Mission impossible. Perchè uno dei tre soci di maggioranza del club, insieme a Edi Snaidero e Massimo Blasoni, è Giampaolo Pozzo, che della cifra necessaria dovrebbe garantirne circa la metà. Ma con la sua Udinese in Champions League Pozzo, a cui il basket frega nulla, non ha alcuna voglia di investire quasi più di un milione di euro sottraendolo all’Udinese.

Ecco che dunque la chiusura del basket professionistico è dietro l’angolo. una perdita dolorosa per basket non solo friulano, ma di tutta la regione. Perchè chiudere baracca e burattini vorrebbe dire innanzitutto cedere i diritti, gli unici di un campionato “pro” rimasti in Friuli Venezia Giulia; e in seconda battuta, cedendo anche i debiti, verrebbe trasferito anche l’intero patrimonio giocatori come parziale risarcimento.

In quanto ai diritti, la cifra di partenza per portarseli via si aggira sui 300mila euro, ma siccome si è creata già una discreta fila dietro la porta udinese (pare che però Trento sia davanti a tutti), è possibile che il prezzo lieviti. Ma si parla anche di scambio di titoli e anche questa è un’ipotesi che a Udine sarebbero disposti a valutare, a patto che chi prende la LegaDue si assuma anche il passivo finanziario. Comunque resta un peccato vedere volar via tanta roba, a meno che Trieste....

Cosa c’entra Trieste nella vignetta? C’entra, c’entra. E anche per più di un motivo. Tanto che nelle segrete stanze della Pallacanestro Trieste 2004 da almeno un paio di mesi si sta lavorando sottotraccia per cercare una possibile terza via. Ci sono i diritti, innanzitutto. Di acquistarli non se ne parla, i soldi a disposizione sono troppo pochi per fare un passo del genere. Men che meno rilevare il passivo. Ma qualche soluzione alternativa si sta cercando, questo è sicuro. Dalla società non trapela nulla e se si chiede qualcosa la risposta è un cortese, ma secco «no comment». Ed è proprio questo silenzio assoluto a insospettire. Qualche mese fa si era ipotizzata una collaborazione fra Snaidero e Acegas per costituire una sola squadra regionale, in LegaDue, da far giocare in campionato alternativamente una domenica a Trieste e un’altra a Udine. Ipotesi poi accantonata perchè col campanilismo esistente fra le tifoserie la squadra avrebbe rischiato di restare sola, non potendo contare su nessun senso di appartenenza. Ma se quell’opzione è tramontata, su qualcos’altro a fari spenti di certo si sta lavorando.

E non è solo una questione di diritti, comunque. C’è il triestino Contento, ad esempio, il cui cartellino è ancora della Snaidero e che, dopo i miglioramenti evidenziati nel corso della stagione, l’Acegas tratterrebbe volentieri a Trieste, sempre che il ragazzo lo volesse. C’è l’altro triestino Bossi, del vivaio Azzurra, in prestito alla Snaidero e che ha già assaggiato anche la LegaDue. E c’è poi una squadra Under 19 interessante, della quale lo stesso Bossi fa parte, che la prossima settimana a Cividale giocherà la final four di Coppa Italia di categoria. Insomma, sparendo Udine, l’Acegas diventerebbe la prima squadra della regione. E per una società che fa del lavoro sui giovani il suo “must” e che ha nei progetti l’allargamento dell’area di reclutamento dei giovani prospetti, il settore giovanile orange in libera uscita sarebbe una prateria rilevante. Si vedrà.

Intanto ieri c’è stato lo scigliete le righe della prima squadra acegas. E, a proposito di giovani, l’ultimo allenamento è stato una sorta di scrimmage per alcuni giovani della Servolana (il play Enrico Furlani, classe 1990, l’ala piccola Andrea Dagnello, ’91, il pivot Andrea Ciro Totis, ’90) e per Borut Ban, classe ’92, guardia tiratrice di proprietà del Kontovel, ma che nell’ultima stagione è stato uno dei cardini dello Jadran sul quale l’Acegas ha messo gli occhi da tempo. La sua prova era già programmata, per valutarne le qualità nell’ottica di una possibile chiamata già in preventivo (ma per niente scontata). Per i servolani, invece, un provino «cotto e mangiato» creato in tempo reale da Franco Pozzecco e Dario Bocchini in puro spirito di triestinità: prima che prendano il volo, meglio portarli alla prima squadra della città.

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