Skerl, talento in crescita: «Rivoglio l’azzurro»

Convocato agli Europei su pista juniores, il diciassettenne di Opicina vuole ritornare al successo anche su strada
Il carsolino Daniel Skerl
Il carsolino Daniel Skerl

TRIESTE Recentemente si sono conclusi a Plovdiv in Bulgaria gli Europei di ciclismo su pista élite, dove l’Italia ha fatto incetta di medaglie. La manifestazione dei “grandi” era stata anticipata dalla rassegna continentale giovanile dove, nel velodromo di Fiorenzuola D’Arda, sul chilometro da fermo dedicato agli juniores il triestino Daniel Skerl ha colto il decimo posto. Per il ciclista dell’Uc Pordenone la trasferta in provincia di Piacenza ha segnato il suo esordio con la maglia della nazionale: «È stata una grande emozione vestire l’azzurro. La gara poteva andare meglio perché i giorni precedenti non mi ero sentito bene e poi, una volta in pista, non ho azzeccato una buona partenza. Tuttavia mi tengo buoni per il futuro una fase finale della prova in cui ho gareggiato ai livelli dei primi tre classificati e l’aver maturato la prima esperienza a livello internazionale che mi tornerà utile in futuro». Skerl, che abita a Opicina, nel 2019 si è rivelato come uno dei migliori prospetti della categoria allievi, collezionando sette successi su strada mentre in questo 2020 anomalo, in cui le gare sono iniziate a fine luglio e non a marzo come consuetudine a causa ovviamente del lockdown, l’atleta classe 2003 ha vissuto il passaggio tra gli Juniores. «È stata un’annata dove ho colto buoni piazzamenti nella top ten e dove ho preso confidenza con un chilometraggio di 100/130 km a gara e medie orarie complessive di 42 km/h, certamente più elevate degli anni scorsi. Inoltre, a causa della pandemia che ha permesso agli organizzatori di accogliere più ciclisti del solito, ci siamo ritrovati a pedalare in 250 corridori e in queste condizioni è già una bella sfida stare in piedi nel gruppo» racconta.

Skerl, che è seguito dal tecnico Fabio Baronti, per allenarsi si divide tra le uscite partendo da casa e quelle di gruppo durante il weekend: «Dopo due settimane di recupero, adesso inizierò la preparazione invernale, in cui alternerò lavoro a secco e chilometri in bici. Di solito nei fine settimana mi ritrovo a Palmanova oppure a Pordenone per allenarmi assieme ad altri ciclisti, tra cui quelli del Ctf Lab, il centro di allenamenti del Cycling Team Friuli cui mi affido per i programmi, i test sulla forma, analisi varie, studi sul posizionamento in bici. Si tratta di un centro di livello internazionale, che vede nel direttore sportivo Renzo Boscolo il faro e dove il metodo seguito ricorda la scuola anglosassone». Daniel Skerl, che si definisce «Un passista veloce, capace di tenere su salite brevi e dotato di un’ottima volata», ha le idee ben chiare su cosa vuole dalla prossima stagione. «La premessa è naturalmente sperare che si possa svolgere una stagione normale. Se quindi si riuscisse a correre regolarmente, vorrei tornare a vincere su strada e vestire nuovamente la maglia azzurra. Gli appuntamenti per le nazionali sono tanti e ci sarà sicuramente da divertirsi» conclude Skerl che come tutti coltiva un sogno nel cassetto. Riuscire un giorno a vincere la Milano-Sanremo oppure il Giro delle Fiandre, le classiche del suo cuore.

Riproduzione riservata © Il Piccolo