Sinagra sul caso Astori: «Anche con i test il rischio zero non esiste»

Il direttore del Dipartimento cardiovascolare di Trieste: «Arresti così sono rari». Palombella: «Decisivo il defibrillatore»

TRIESTE . «In medicina il rischio zero non esiste e in casi come quello di Davide Astori un professionista serio non può che sospendere il giudizio in attesa di dati certi, che potranno venire dall’autopsia e dalle informazioni di contesto che saranno fornite dalla direzione medico sportiva della squadra». Per Gianfranco Sinagra, direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste, le informazioni a oggi disponibili sul “caso Astori” non sono sufficienti per determinare le cause che hanno portato alla morte nel sonno del calciatore.

«Questo tipo di eventi, definiti non a caso “morti improvvise e inattese”, sono molto rari - commenta Sinagra -, perché gli screening molto accurati che si effettuano su calciatori di questo livello contribuiscono ad attenuare significativamente le probabilità che si verifichino». Ma purtroppo non le annullano completamente: alcune malattie possono sfuggire anche ai controlli più attenti, perché apparentemente asintomatiche.

«La morte improvvisa nel sonno di persone di giovane età spesso sono l’espressione di malattie geneticamente determinate, come le cardiomiopatie e le malattia dei canali di membrana - spiega Sinagra -. Ma non è detto che ciò sia applicabile al caso specifico: in questa fase al di là del dolore e dell’umana partecipazione è necessario sospendere il giudizio in attesa di dati certi».

Nel caso del capitano della Fiorentina, un atleta performante scomparso nel sonno, le cause della tragedia possono essere molto diverse: Sinagra non esclude che si tratti, più che di una patologia specifica, di una concomitanza di fattori che possono aver contribuito in varia misura all’evento.

Va comunque ricordata sempre agli sportivi l’importanza di sottoporsi periodicamente a screening e controlli: «La medicina dello sport ha un ruolo preventivo molto importante - puntualizza Osvaldo Palombella, specialista in Medicina dello sport -. Ogni anno sono centinaia di migliaia le persone che in tutt’Italia si sottopongono agli accertamenti previsti per legge per chi pratica attività sportiva, agonistica e non. Questi controlli consentono di evidenziare grandi e piccole anomalie che possono essere trattate e di identificare eventuali portatori di patologie potenzialmente pericolose».

Le morti improvvise, sottolinea Palombella, sono rare ma si verificano in tutta la popolazione, non soltanto negli sportivi: «Ciò che fa più male e credo colpisca maggiormente di questa tragedia è il pensiero che questa persona era controllata, seguiva uno stile di vita sano e apparentemente era in perfetta forma - dice Palombella -. Purtroppo però è vero che vi sono patologie asintomatiche che si manifestano all’improvviso. Sono casi riconducibili per la maggior parte a fibrillazioni e tachicardie ventricolari, per cui è necessario un intervento immediato con il defibrillatore. Ma è chiaro che se ciò accade nei campi da gioco siamo attrezzati per farvi fronte, mentre il discorso è diverso se l’episodio si verifica quando siamo soli in casa o nel sonno».

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