Simoncelli, già un anno senza di lui Rossi: «L’ho sognato diverse volte»

MILANO. «Un grande saluto al Sic. L’ho sognato delle volte in questo anno e tutte le volte rideva, era contento e mi diceva di non preoccuparmi, speriamo che sia veramente così». Lo rivela Valentino Rossi a Sky Sport 24, parlando dell’amico Marco Simoncelli, morto un anno fa nel corso del Gp della Malesia.
Il «Dottore» e il «Sic» due grandi amici dentro e fuori la pista. Un rapporto che dura anche dopo la tragica scomparsa di Marco Simoncelli lo scorso 23 ottobre, nel Gp della Malesia del 2011, finito con la sua Honda anche sotto le ruote della Ducati proprio del grande amico Valentino. E chi meglio di Rossi, a un anno da quell’addio che nessuno avrebbe mai voluto vivere, può raccontare un rapporto indimenticabile. «Bisogna andare avanti, subito: una settimana dopo abbiamo corso a Valencia ed è stato giusto così perchè non si può fare altro, ti rendi conto che non sarà più la stessa cosa. Ma tutto questo parlarne è una cosa bella, perchè tutti ricordano il Sic, anche perchè in queste cose è difficile dare un limite di tempo, sembra sempre uguale».
«È facile dire quello che si prova per il Sic: gli abbiamo voluto bene perchè era genuino, sanguigno. Delle volte era quasi insopportabile, perchè era uno che non mollava mai, anche quando si doveva fare l’ultima partita al biliardino», racconta Rossi. «Il libro sul Sic l’ho letto sul volo per il Giappone e devo dire che è venuto molto bene, perchè tutti parlato del Sic, riuscendo a spiegare bene come era. Io lo ricordo con il volto felice nonostante questa cosa bruttissima che era successa», aggiunge.
Il «Dottore», quindi, confessa che all’inizio non aveva capito la vera potenzialità di Simoncelli. «Quando correva con le mini moto e andava molto forte non l’avevo mai visto, poi quando ha iniziato a venire alla cava era un po’ più lento perchè non aveva abbastanza esperienza, Ma il Sic era uno che migliorava tanto, ci metteva un po’ di tempo, ma poi ci arrivava. Quando ci siamo conosciuti era un momento particolare, in cui la differenza d’età si sente: io avevo 24 anni e lui 16, ma quando si diventa più grandi si diventa grandi amici. Quando dal 2007 ha cominciato ad allenarsi con me in palestra me lo sono goduto, perchè lo vedevo tutti i giorni», racconta Rossi, parlando della sua tenacia. E ricorda come in un’ultima sfida con le moto da cross alla cava, Marco, nel tentativo di batterlo è caduto, fratturandosi un polso. Un incidente che gli ha fatto iniziare in ritardo la stagione 2009. «Diciamo che lì si è giocato il mondiale».
Il pesarese, quindi, rivela un altro aspetto privato della sua amicizia con Simoncelli. «Quando mi sono rotto la gamba veniva a trovarmi, ma per darmi un saluto. Veniva come i miei amici più stretti, mi è stato vicino in quelle due-tre settimane in cui sono rimasto fermo sul divano, che non mi potevo muovere».
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