Scozzarella: «Con Cosmi il salto di qualità»

Il triestino nato nel San Giovanni ha sfiorato la promozione in A con il Trapani

TRIESTE. Apprezzato dal pubblico, cresciuto tatticamente e soprattutto sempre sostenuto dal proprio allenatore, Serse Cosmi.

La grande annata di Matteo Scozzarella si riflette nella stagione appena conclusa in serie B con i colori del Trapani, campionato a cui è mancata solo la ciliegina della promozione in A ma che ha saputo esaltare le doti, anzi, il ritrovato equilibrio del centrocampista triestino classe 1988 allevato nel vivaio del San Giovanni e volato poi tra i professionisti, vestendo la maglia Azzurra giovanile e girovagando tra Atalanta, Portogruaro, Spezia, Ternana, Juve Stabia e appunto Trapani.

In Sicilia la sua stagione migliore. Continuità nel rendimento, qualità nell'apporto tattico, tenuta in chiave atletica.

Quanto basta per fare del "Pizzarro della Trinacria" un punto fermo nell'assetto disegnato dal tecnico Serse Cosmi sul vertice basso del centrocampo: «Il modello? Per quelli del mio ruolo resta Pirlo ma sono più vicino alle caratteristiche di Pizzarro - ha precisato Scozzarella - ciò che conta è che nel corso delle ultime annate sia cresciuto tatticamente - ha sottolineato Matteo Scozzarella - grazie a Cosmi ho infatti limato il mio gioco ma sopratutto ho appreso maggiormente la fase difensiva, aspetto molto importante che forse in precedenza non avevo approfondito abbastanza. Questo salto mi ha fatto migliorare, assieme a fattori come l'assenza di infortuni, l'equilibrio che ti regala la famiglia e l'ottimo rapporto instaurato con l'intero ambiente».

Già, l'ambiente. Stimolante giocare al Sud, teatro rovente per eccellenza, arena pronta a esaltare o a distruggere nell'arco di poche gare: «E' vero, di solito è così ma Trapani resta una piazza forse atipica nel meridione - ha precisato Matteo Scozzarella - il pubblico è caldo e partecipe ma senza esasperazione o morbosità. Insomma ti vuole bene e ti rispetta, e lo fa anche quando le cose magari non vanno proprio bene..».

Ad andare sempre bene è stato inoltre il rapporto con Serse Cosmi, uno che sulla ribalta del calcio non le manda mai a dire e che ha saputo trovare le chiavi giuste per innescare al meglio il potenziale di Scozzarella.

«Cosmi non nasconde niente, è sanguigno veramente, specie alla domenica - precisa il centrocampista triestino - ma attenzione, non è solo un motivatore ma anche un grande tecnico. Lo ha dimostrato anche quest'anno nei fatti».

Qualche settimana di vacanza e poi le prime previsioni per il futuro, vagliando le ipotesi di mercato (in ascesa) o le trame di conferme. Nel frattempo c'è tempo per ricordare anche le origini e la sua culla di formazione: «Ricordo sempre con affetto gli anni al San Giovanni e gli insegnamenti di Spartaco Ventura - rammenta Scozzarella - Devo tanto a lui e gli voglio bene per quanto ha fatto per me. Ma se penso a Trieste l'interrogativo resta la Triestina. Non parlo della categoria ma della società - ha concluso - non capisco come possa aver sofferto tanto in questi anni. E' incredibile...».

Francesco Cardella

Riproduzione riservata © Il Piccolo