Scheggia Maxi Jena tradita dal vento
TRIESTE. Ci ha creduto, eccome se ci ha creduto. Indovinata una partenza lampo, Mitja Kosmina a bordo di Maxi Jena Tempus Fugit, è riuscito a mettere il naso davanti a tutti per un ampio tratto della prima fase della Barcolana. Poi, Eolo, la strategia e la performance di Alfa Romeo hanno decretato per il velista sloveno e il suo team un finale da seconda piazza. È la nona volta nella storia della Barcolana che Kosmina si aggiudica l’“argento”, ma in bacheca ha pure quattro vittorie: nel 2009 proprio con Maxi Jena e prima, fra 1995 e 1997, la tripletta su Gaia Legend.
«Abbiamo cercato di difenderci una volta in testa - l’analisi di Kosmina a fine regata - ma lungo il secondo lato siamo andati troppo bassi. A quel punto, abbiamo deciso per la manovra andando alla ricerca del vento: era l’unica soluzione, anche se restava una possibilità su mille di poter cambiare le cose. Il nostro primo lato è stato velocissimo, peccato sia durato solo quattro miglia...», ridacchia lo skipper di Maxi Jena, iscritta alla Barcolana 48 con lo Yacht Club Hannibal. Alla domanda se, a mente fredda e tornando indietro, cambierebbe qualcosa della Barcolana appena disputata, Kosmina ribatte con una battuta: «Vorrei avere più soldi per migliorare ancora la barca...». A proposito, dopo gli interventi già completati sullo scafo, altri sono in programma per il 2017, con l’obiettivo di far progredire ulteriormente il 78,7 piedi in termini di prestazioni. «Nel complesso, il restyling - osserva ancora Kosmina - costerà 200mila euro». E potrà aiutarlo ad andare a caccia del suo quinto successo nella competizione velica triestina: «L’appuntamento è per il prossimo anno, certo».
Si inserisce Marco Furlan, direttore sportivo del team Tempus Fugit: «L’accordo con Maxi Jena è confermato anche per il 2017. Lavoreremo assieme a Mitja per ottimizzare la barca, Kosmina vuole vincere». E proprio Kosmina riparte: «La prima parte della regata è stato uno spettacolo molto emozionante, posso immaginare lo sia stato anche per gli spettatori. Le due barche (Maxi Jena e Alfa Romeo, ndr) - prosegue - sono partite allo stesso modo, sebbene con due strategie diverse. Noi infatti siamo più veloci con le raffiche, loro viaggiano meglio sotto vento. Al via eravamo distanti, sulla linea, solo 150 metri. Speravamo di poter contare su più raffiche di vento. Comunque - la conclusione di Kosmina - abbiamo gareggiato al massimo delle performance di entrambe le imbarcazioni».
I vertici dell’equipaggio smentiscono infine le voci di un possibile problema tecnico nel momento in cui Alfa Romeo Shockwave ha confezionato il sorpasso avviandosi verso il trionfo. Nuovamente Marco Furlan chiude così: «Tutto il team ha funzionato benissimo». La base per programmare una Barcolana 2017 in cui puntare al primo posto, dunque, c’è. Le novità tecniche sulla barca si sommeranno. Fra le favorite, ci sarà una volta ancora Maxi Jena Tempus Fugit.
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