Sara Gama nella Hall of Fame del calcio

La triestina Gama, capitano della Juve e della Nazionale, celebrata tra le 99 glorie del nostro football
Sara Gama
Sara Gama

TRIESTE Una grande atleta, sì, ma soprattutto una grandissima donna. Ora riconosciuta ufficialmente come una gloria assoluta del calcio italiano. La triestina Sara Gama, capitano della Juventus e della Nazionale, entra a far parte della Hall of Fame, la galleria istituita nel 2011 da Figc e Fondazione Museo del Calcio per celebrare quanti sono stati capaci di lasciare un segno indelebile nella storia del nostro calcio.

La triestina Sara Gama entra nella Hall of Fame del calcio italiano
Sara Gama al Rocco, un selfie con le tifose


«Un onore entrare nella Hall of Fame - ha commentato sui social Sara -. Grazie a tutte le compagne di squadra che hanno fatto un pezzo di strada insieme a me conquistando traguardi importanti e che hanno contribuito a farmi ricevere un tale riconoscimento oggi. E un grazie a tutte le persone che mi sono sempre vicine».

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Sara Gama a Trieste (Lasorte)


Sara Gama sarà premiata il 4 maggio a Firenze e, come da tradizione, anche lei dovrà consegnare un cimelio simbolico della propria carriera al Museo del Calcio. La Hall of Fame è infatti sì una galleria di campioni e personaggi che hanno dato lustro al movimento ma anche uno spazio all’interno del Museo dove conservare e tramandare, attraverso i cimeli donati dai protagonisti che ne fanno parte, la memoria storica del football italiano.

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Definire «la capitana della Nazionale femminile che al Mondiale francese ha tenuto incollati davanti alla Tv milioni di italiani» (come l’ha celebrata la giuria) una semplice calciatrice - ancorché bravissima - è però riduttivo. Perché questa ragazza sportivamente nata nello Zaule Rabuiese, grazie al suo impegno per i diritti degli atleti, ha saputo ritagliarsi un ruolo sociale di assoluto livello tanto da essere riconosciuta come simbolo da parte dell’intero movimento sportivo, non solo calcistico e non solo femminile: da sempre è infatti in prima linea per il riconoscimento del diritto al professionismo, una battaglia non ancora vinta ma che grazie a lei ha fatto proprio negli ultimi mesi passi importanti. Non solo: lei (per metà istriana e per metà congolese, ma fondamentalmente triestina) è anche il volto della società globalizzata di oggi («siamo mescolati e gli incroci ci migliorano» dichiarò in un’intervista), il sorriso orgoglioso della nuova Italia: «ho sangue misto - aggiunse in quella occasione - e il risultato è che sono italianissima». E proprio perché donna simbolo a 360 gradi le è stata anche dedicata una Barbie personalizzata: «una grinta in grado di ispirare ogni bambina a perseguire sempre i propri sogni!» così la Mattel spiegò la scelta di Sara Gama quale modello. «Essere un esempio per le nuove generazioni nell’abbattere le barriere della società di cui lo sport a volte è specchio: questo nuovo obiettivo mi spinge a dare sempre di più» commentò lei.

E così ora Sara Gama entra nel lotto dei 99 personaggi illustri del calcio italiano: quest’anno con lei sono stati indicati Andrea Pirlo (giocatore italiano), Zbigniew Boniek (giocatore straniero), Carlo Mazzone (allenatore), Antonio Percassi (dirigente italiano), Alberto Michelotti (arbitro italiano), Gabriele Oriali (veterano italiano), Pietro Anastasi e Luigi Radice (alla memoria) e Romelu Lukaku e Mattia Agnese (premio Astori). —


 

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