Sara Gama la prima donna per la vicepresidenza dell’Aic
TRIESTE Leggendo la sua recente autobiografia “La mia vita dietro un pallone”, emerge a chiare lettere come la disparità di genere nel calcio professionistico sia una ingiustizia da sconfiggere. L’impegno per i diritti del calcio femminile è da anni uno dei marchi di fabbrica di Sara Gama, la calciatrice triestina capitana della nazionale italiana, icona dell’evoluzione nello Stivale del pallone in tinte rosa. Un possibile nuovo traguardo (storico) raggiunto dal movimento calcistico femminile potrebbe portare proprio il nome e il volto di Gama. Lunedì, alle 13.30, la 31enne atleta della Juventus Women sarà in pole position per essere nominata vicepresidente dell’Associazione italiana calciatori, ruolo che sino ad ora non è mai stato occupato da una donna. Tra due giorni, in videoconferenza da Vicenza, si svolgeranno le consultazioni tra i 137 delegati per il rinnovo de consiglio direttivo dell’Aic. Il grande favorito per la carica di presidente è il 50enne Umberto Calcagno, già vicepresidente che ha preso in mano le redini dell’associazione dopo le dimissioni di Damiano Tommasi nel giugno scorso. A sfidare Calcagno ci sarà il 62enne Giuseppe Dossena che però, da quanto si apprende dai ben informati, parte in svantaggio.
I 137 delegati voteranno i 25 consiglieri che sempre nella giornata lunedì si riuniranno per eleggere il presidente, il quale a sua volta proporrà i due vicepresidenti e il direttore generale. Il candidato Calcagno ha già preannunciato la sua squadra in caso di elezione: i suoi due vice saranno per l’appunto, Sara Gama, oltre a Davide Biondini, mentre il ruolo di dg verrà affidato a Gianni Grazioli. È dal 2017 che Gama siede in Consiglio federale. Un ruolo istituzionale per uno dei volti che hanno trascinato il movimento calcistico femminile italiano verso una costante crescita, sia qualitativa che mediatica, grazie anche ad exploit clamorosi come i 40 mila spettatori accorsi il 24 marzo 2019 all’Allianz Stadium di Torino per sostenere le juventine nel match chiave per lo scudetto contro la Fiorentina. O come il boom di fan che hanno sostenuto la nazionale italiana agli ultimi Mondiali conclusisi con l’onorevole raggiungimento dei quarti di finale. «Credo che il calcio femminile in Italia sia ancora agli albori e che questi siano i primi passi di un percorso lungo e faticoso, ma anche pieno di potenzialità. Quello che vorremmo come atlete – scrive Sara Gama nel suo libro – è avere le stesse tutele e gli stessi diritti, sentirci rispettate e trattate per quello che siamo: professioniste dello sport». Un donna nel ruolo di vicepresidente dell’Associazione calciatori non può che essere un altro passo per raggiungere questo traguardo.
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