San Giovanni, rinasce il campo di Guardiella

Per far fronte all'indisponibilità di spazi i rossoneri sono corsi ai ripari
Silvano Trieste 26/09/2017 Strada di Guardiella, i campi d'allenamento del S. Giovanni
Silvano Trieste 26/09/2017 Strada di Guardiella, i campi d'allenamento del S. Giovanni

TRIESTE. Più di un anno senza il proprio campo: è quel che succede al San Giovanni dopo la scadenza dell’omologazione del terreno sintetico, problema che sembrava doversi risolvere entro qualche mese, considerato che il Comune, proprietario della struttura, aveva già stanziato i soldi per l’intervento di rinnovo. Qualcosa, diciamo così, non è andato per il verso giusto e nell’impianto di viale Sanzio solo ora si lavora per sistemare la base su cui verrà steso il tappeto sintetico: «Per noi – dice il presidente rossonero Spartaco Ventura – continua ad essere un brutto colpo: il costo dell’intera stagione passata lontano dal nostro campo ci ha messo in serie difficoltà. Inutile andare a cercare di chi sia la colpa, anche se l’assessore Rossi si è scusato pubblicamente, però ancor oggi siamo praticamente in strada con tutte le nostre squadre, in cerca dei campi su cui giocare alla domenica, con il conseguente aggravio della nostra situazione economica. Mentre la prima squadra e gli juniores si allenano oltreconfine, tutto il settore giovanile rischiava di non iniziare: visto che in piazza Unità non possiamo andarci, ci siamo industriati per una soluzione temporanea. In pratica, grazie al lavoro di tutti i nostri soci, abbiamo riportato in vita il campo Primo Maggio in Guardiella: il Bor ci ha permesso di utilizzarlo e, ruspe in azione, abbiamo ricavato tre spazi utili per gli allenamenti. Certo, quando piove sono guai per il fango, i ragazzini li portiamo su e giù dalla nostra sede con il pullmino, ma almeno l’attività può continuare».
«Mi sembra di esser tornato ragazzino – commenta Bruno Rocco - quando ci allenavamo in Guardiella agli ordini di Umberto Buffalo». Rocco, per una vita osservatore del Milan, poi con Vittorio Russo nello staff della Nazionale Dilettanti che conquistò tre titoli europei, è ora responsabile dell’attività di base del San Giovanni: «Aiuto Spartaco – commenta -che è soprattutto un amico che ne ha bisogno: sono a disposizione dei genitori e spero di alleviare il lavoro del presidente. Abbiamo un centinaio di ragazzini da seguire e il campo è basilare: siamo ogni giorno in emergenza ed è una condizione triste ed impensabile che mi auguro finisca al più presto».
Aldo Vidonis è il “maestro” dei giovani rossoneri: «Con Bruno – scherza – fin dai tempi in cui giocavamo assieme, siamo come marito e moglie: come dire cane e gatto. Lui si arrabbiava perché non gli passavo la palla quando la voleva…». I bambini e il calcio: «Con i bambini non ci si può mai arrabbiare – ricorda Bruno Rocco – e ci vuole un gran rapporto di collaborazione con i genitori, fatto di rispetto reciproco ed onestà, per andar tutti nella stessa direzione». Aggiunge Vidonis: «Mi diverto ancora a far divertire i bambini: vanno lasciati in libertà, poi anche le doti naturali verranno fuori. Il primo calcio dev’essere a dimensione di bambino».

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