Samer: «La Pallanuoto Trieste lavora per lo scudetto»
Il presidente rilancia le ambizioni sia in campo maschile che femminile: «Progetto ambizioso alla nostra portata»
TRIESTE. Il futuro che aspetta la Pallanuoto Trieste nei prossimi anni ha degli aspetti gloriosi e soprattutto all’altezza del lavoro di una società ambiziosa. Non a caso è l’unica compagine triestina ad aver iscritto nella massima serie sia la selezione maschile che quella femminile candidandosi, tra qualche anno, a prendersi la scena nazionale. Il quadro tratteggiato da Enrico Samer, numero uno del sodalizio alabardato, è un disegno lucido e dalla prospettiva invitante.
Presidente, qual è l’obbiettivo della Pallanuoto Trieste per la stagione 2021-’22?
Il nostro obiettivo è sempre quello di rafforzarci nelle rose. Nella maschile abbiamo inserito due validi giocatori arrivati a Trieste dalla Croazia e uno dal Giappone, mentre alle ragazze si sono aggiunte innesti esperti che impreziosiscono una squadra giovane e sbocciata fondamentalmente dal nostro vivaio. Lavoriamo per migliorare, sulla scia dei risultati ottenuti lo scorso anno con piazzamenti che cercheremo almeno di consolidare: i ragazzi di Bettini ambiscono subito a raggiungere le prime posizioni disponibili dopo Brescia e Pro Recco, ancora oggettivamente appartenenti ad un’altra categoria, e sicuramente staccare il pass per l’Europa; le pallanuotiste di Colautti giocheranno invece per un posto nella parte alta della classifica.
Fiducioso sull’evoluzione della pandemia?
Siamo consapevoli di arrivare da due stagioni spezzate a metà e auspichiamo che quest’anno possa essere vissuto per intero; per il momento tutto promette bene».
Ci sarà una fase di rullaggio, prima di spiegare le ali e decollare verso i traguardi più prestigiosi?
Dalla stagione 2022-’23 i nostri obiettivi cambieranno sensibilmente e dopo esserci consolidati in un anno che può essere ancora considerato un anno di transizione, punteremo alle vette più alte della classifica con entrambe le selezioni. Come? Con un piano di investimenti importanti e mirati che vogliamo intraprendere da gennaio, che saranno finalizzati entro 3 o forse 2 anni a portare le orchette ai vertici della A1, scudetto in mano, ed a permettere ai ragazzi di scalare le gerarchie fino ad arrivare a vincere il campionato: target che ci siamo imposti di raggiungere entro 5 stagioni.
Notevole parlare di investimenti pro futuro in un Paese che a gomiti alti sta uscendo dall’emergenza pandemica.
Assieme al settore nuoto disponiamo di circa un migliaio di atleti, abbiamo puntato sulle doti olimpiche di Stefania Pirozzi che ha sposato il nostro progetto tecnico prendendone la responsabilità e cerchiamo di uscire da questa crisi con idee e un piano di rilancio fondato sugli investimenti. Crediamo sia difficile superare una crisi come questa risparmiando e basta, per questo motivo impiegheremo molte delle nostre disponibilità per rinnovarci, a cominciare dalla piscina esterna della “Bruno Bianchi” che è una risorsa che vogliamo rendere disponibile già dalla prossima primavera per poi affrontare un discorso di copertura. È un tema aperto su più tavoli che ci permetterà di fare un passo in più come società».
Un’istantanea sul mondo sportivo triestino nell’anno che dovrebbe segnare una ripartenza del movimento.
«Tante realtà nel panorama nazionale sono ancora acerbe per permettersi di programmare un rilancio. Trieste tutto sommato credo abbia retto abbastanza bene l’urto della pandemia, che comunque ha lasciato segni devastanti, ma la reattività sarà la chiave dello sviluppo. Nell’ambiente triestino vedo realtà in forte crescita, come la pallacanestro, il calcio o la pallamano: tutte società abbastanza solide e con in tasca un progetto ambizioso che in effetti stanno realizzando».
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