Rijeka, contro il Milan impresa sfiorata (con un bilancio 20 volte inferiore)

TRIESTE Il Milan, colosso costruito dai cinesi con un investimento da 230 milioni di euro, messo in crisi dal Rijeka, il Davide quarnerino il cui budget complessivo di gestione della stagione non supera i 12 milioni, la squadra nella quale nessun giocatore può guadagnare più di 200mila euro (annuali, ovvio).
Che emozioni, mercoledì sera a San Siro. Che brividi, per Vincenzo Montella, sulla graticola sin da domenica, da quando i suoi rossoneri hanno perso a Marassi per 2-0 contro quella Sampdoria che pur nel cuore gli sta. Due a zero per il Milan, nel giovedì di EuroLega a San Siro, dopo 8’ della ripresa e la partita sembrava bella che finita. Risultato in cassaforte, leadership nel girone di Coppa blindata e, soprattutto, puntellata la panchina dell’ex aeroplanino. E invece al 90’ il risultato sarebbe stato 2-2, pareggio del Rijeka.
Un’impresa clamorosa, con i contorni della favola. Perché le due reti della squadra fiumana sono state segnate da due giocatori che hanno attraversato senza troppa fortuna la serie A, ovvero il ghanese Acosty (cresciuto nella Fiorentina, ultimo indirizzo italiano a Crotone) e lo spalatino Elez, un anno e nessuna presenza alla Lazio prima di proseguire un giro d’Europa che l’ha portato in Ungheria e Danimarca prima di far ritorno in patria.
Ma le partite ormai durano sempre un po’ più di 90’ e la bella favola del Davide fiumano è durata troppo poco, cancellata dalla zampata vincente di Cutrone al 94’. Vittoria del Milan, tre punti, leadership del girone, panchina di Montella puntellata. Almeno fino a domenica, almeno fino alla partita con la Roma.
Eppure, il tecnico del Rijeka, lo sloveno Matjaž Kek, qualche miracolo in carriera lo ha compiuto, anche se a San Siro ci è andato solo vicino. Già perché da ct della nazionale slovena Kek nel 2010 conquistò la partecipazione al Mondiale in Sudafrica sconfiggendo agli spareggi niente meno che la Russia, mentre sulla panchina della squadra fiumana, dove è arrivato nel 2013, ha vinto nel passato campionato il titolo croato interrompendo il dominio della Dinamo Zagabria che durava da ben undici stagioni.
Finora, in questa edizione dell’EuroLega non gli è però andata benissimo. Sconfitta in casa con l’Aek Atene per 1-2 all’esordio, sconfitta a Milano l’altra sera. Ma le possibilità di ritrovarsi ci sono tutte. E, c’è da giurarci, il 7 dicembre, giorno di Rijeka-Milan, a Fiume farà molto, molto caldo.
E Montella? Si rituffa in campionato sperando che con la Roma, altra sua ex squadra, la musica non sia quella di Marassi. Del resto proprio ai giallorossi, spiega, la squadra pensava mentre il Rijeka, l’altra sera, rimontava. «La partita era in controllo totale, probabilmente abbiamo tutti pensato alla Roma e abbiamo abbassato l'attenzione. Ma questi livelli non te lo puoi permettere».
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