Riecco il “Grezar” ma la città l’avrà solo tra due anni
TRIESTE. Intanto, le piste e le pedane per gli allenamenti. Il “Grezar” è tornato alla città come stadio dell’atletica leggera e da domani sarà gestito dalla Fidal regionale. Una nuova casa per le 24 società della provincia ieri presenti nell’impianto sportivo per celebrare l’importante occasione. Poi, quando l’impianto sarà finalmente completato in tutte le tue parti, sarà uno stadio importante per l’atletica italiana con le sue tribune da 7500 posti: già si sogna il momento dell’inaugurazione “vera”, con un quadrangolare internazionale che potrebbe portare a Valmaura le nazionali di Italia, Slovenia, Croazia e Austria. E poi chissà - ne ha parlato ieri anche il consigliere nazionale della Fidal Alessandro Talotti, l’udinese che vanta il record nazionale di salto in alto indoor - anche i campionati italiani assoluti. Già, ma quando il “Grezar” sarà davvero completato? L’assessore comunale Andrea Dapretto, titolare - tra l’altro - dei Lavori pubblici, non si sbilancia: il terzo lotto dei lavori dello stadio (sostanzialmente tutte le opere infrastrutturali sotto le tribune: uffici e spogliatoi, più l’impiantistica relativa) è rimasto stritolato in questi mesi tra le spire della burocrazia. Poco più di un mese fa il Tar si è espresso per l’ultima volta (dopo una prima decisione e successivo ricorso) affidando i lavori al consorzio napoletano Crea. Si attende la scadenza dei termini per un eventuale nuovo ricorso (ancora meno di un mese), quindi la Crea dovrebbe prendere possesso del cantiere e portarlo a termine. E se la Crea non si presenta? Sarebbe necessario, dice Dapretto, un altro bando, che abbraccerebbe l’intera serie di opere ancora da completare. Insomma, quando ripartiranno i lavori ancora non si sa. Si sa invece che il lotto, si sbilancia l’assessore, potrebbe essere completato in meno di un anno. Mentre... Mentre devono anche essere sbloccati i finanziamenti, 3 milioni euro più euro meno, oggi ingessati dal patto di stabilità. E lì servirebbe l’intervento della Regione e anche del Governo. Ma, al momento, l’una è in scadenza e l’altro non c’è. Intanto però l’atletica si appropria di piste e pedane e l’impressione è che sia anche un modo molto elegante per cercare di forzare la mano alla burocrazia e renderla per quanto possibile meno ottusamente rigida. Piste e pedane sono le stesse, griffate dalla Mondo, utilizzate per gli impianti olimpici di Pechino e Londra. Padrino e madrina del rinnovato impianto sono due campioni come la triatleta Daniele Chmet e il marciatore Diego Cafagna. Insomma, il modo migliore per accogliere tutti quegli atleti delle 24 società provinciali che ieri pomeriggio hanno festosamente sfilato e per i quali da domani questa diventerà la seconda casa.
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