Restyling e nuovo nome è il PalaRubini Alma Arena

TRIESTE. Da ieri il PalaTrieste ha ufficialmente cambiato nome a tempo indeterminato. Adesso si chiama Pala Rubini Alma Arena. Non è una primizia, era già stato ampiamente annunciato. Ma ieri l’impianto di Valmaura rinominato è stato inaugurato con il taglio del nastro tricolore da parte dell’avvocato Leda Castaldo, presidente della holding del quale Alma è ormai la società di riferimento, e benedetto dal Vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi. Una cerimonia formale per aprire ufficialmente la rinnovata casa dell’Alma Trieste con un nuovo nome sul campanello. L’accordo fra Pallacanestro Trieste e Alma per il “naming” dell’impianto non ha predefinito una durata. Però prevede un impegno finanziario specifico della holding per il diritto al nome. «Non lo ritengo un extrabudget - ha chiarito l’amministratore delegato del club di basket, Gianluca Mauro, che contemporaneamente è anche procuratore di Alma - ma un impegno pubblicitario con voce separata». Non si scrive “royalty”, insomma, ma si legge come se lo fosse. Perchè nel bilancio del club biancorosso c’è un capitolo dedicato esclusivamente alla gestione del palasport e in questo capitolo finisce la somma corrisposta da Alma per il naming.
Così, adesso, sono tre i fronti d’impegno finanziario di Alma nella Pallacanestro Trieste: il primo è in qualità di socio di maggioranza assoluta, il secondo in qualità di main sponsor e il terzo, appunto, per il diritto al nome Alma Arena. Una risposta agli scettici della prima ora sulle reali intenzioni e sulla reale consistenza finanziaria di Alma. «È la prima volta in assoluto che investiamo nello sport come main sponsor - ha sottolineato Francesco Marconi, amministratore unico di Alma -. Ci stiamo impegnando fortemente e con grande passione in quest’avventura che abbiamo intrapreso perchè vogliamo che la pallacanestro a Trieste cresca e torni ad essere un’eccellenza com’è stata in passato. Ci piace provare a riportare questa società agli antichi fasti. Ma ci vuole tempo: dateci quello che serve e proveremo a fare qualcosa di bello».
Alla cerimonia di ieri mattina c’era naturalmente l’Alma Trieste praticamente al completo. Mancava soltanto il presidente Giovanni Marzini, trattenuto a Roma da impegni istituzionali. In veste di amministratore delegato del club, Gianluca Mauro ha ricordato cosa vuole essere l’Alma Arena: «Deve diventare la casa di chi ama lo sport a tutto tondo, il luogo dove anche le famiglie potranno trascorrere il tempo in serenità e piacevolmente. Ma adesso è anche la casa della nostra squadra. In tre mesi abbiamo lavorato tanto per questo e ancora tantissimo c’è da fare». E al riguardo ha rivelato un aneddoto simpatico: «Sono venuti in questi giorni i tifosi organizzati e mi hanno detto “Se ci date la vernice pitturiamo noi il palasport”, ho risposto loro che potranno iniziare da subito, accettiamo volentieri la loro disponibilità». E dopo aver aperto una finestra sul derby di domani («sono l’unico friulano che tifa Trieste, ormai sono stato bandito dalle tv locali di Udine»), Mauro ha voluto togliersi un sassolino dalle scarpe: «Basta parlare del tiro libero sbagliato a suo tempo da Gentile. Parliamo invece della squadra attuale, che sta facendo bene, che lavora con grande impegno e mi pare ci stia anche facendo divertire parecchio, ultimamente. Questi ragazzi meritano di essere sostenuti incondizionatamente, senza fare sempre paragoni con il passato».
Alla cerimonia c’erano rappresentanti istituzionali (il consigliere Emiliano Edera per la Regione, l’assessore Giorgio Rossi per il Comune, Francesco Cipolla per il Coni regionale), ma la chiusura è stata di Elda Castaldo, ovviamente. La quale si è rivolta direttamente alla squadra biancorossa: «Credo in voi e sono vostra tifosa - ha detto -, credete in ciò che fate e metteteci impegno, passione, determinazione giorno dopo giorno. Se lo fate, per me il risultato delle partite passa in secondo piano. Ma non dovete farlo per riconoscenza verso di noi, bensì per la vostra crescita. Non dimenticate che lo sport è disciplina, ma è anche la maniera più sana per crescere».
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