Questa per Unione e basket sarà la stagione del coraggio

Una partenza simile era quasi impossibile da immaginare. Nel calcio un allenatore bruciato alla quinta giornata, come se la Ferrari finisse il suo gran premio dopo aver ultimato il suo primo giro di pista. Nel basket una gragnuola di pugni che culminano in un k.o. che costringe alle pubbliche scuse il giocatore simbolo dell’ultima era della nostra pallacanestro. 
Foto BRUNI 29.09.2019 Pallacanestro serie A:Trieste-Varese
Foto BRUNI 29.09.2019 Pallacanestro serie A:Trieste-Varese

TRIESTE La Palla aveva previsto una stagione emozionante e complicata, al tempo stesso difficile e appassionante. 

Ma una partenza simile era quasi impossibile da immaginare. Nel calcio un allenatore bruciato alla quinta giornata, come se la Ferrari finisse il suo gran premio dopo aver ultimato il suo primo giro di pista.

Nel basket una gragnuola di pugni che culminano in un k.o. che costringe alle pubbliche scuse il giocatore simbolo dell’ultima era della nostra pallacanestro. Ci perdoneranno gli appassionati di tutti gli altri sport, ma le due più “amate” si stanno prendendo l’intera scena ed è difficile parlare d’altro.



Chiedo alla Palla di cristallo un aggiornamento sul futuro che ci attende e mi suggerisce che sarà la stagione del “coraggio”: coraggio nelle scelte, nella strada da imboccare, negli obiettivi da porsi. Milanese cerca di dimostrarlo. Se vogliamo lo ha fatto mandando via un tecnico al quale aveva rinnovato fiducia dopo lo choc pisano della serie B solo sfiorata e si è ripetuto nei giorni scorsi con una metafora che dice molto. «Non serve fare il pieno se c’è ancora benzina nel serbatoio…».

Almeno un rabbocco, se non un altro pieno, il buon Princivalli lo ha fatto: sei punti in due partite è… media-promozione. Nessuno crede o pensa che il traghettatore possa arrivare a giugno. Ma era giusto concedergli fiducia. Con “coraggio” si continua a pensare positivo, non cancellando gli obiettivi stagionali, che son quelli di arrivare a giocarsi la promozione fino in fondo.

E coraggio servirà anche tra i canestri: lo stesso che si è avuto scommettendo su un gruppo di giovani che non erano da scudetto dieci giorni fa, quando stavano per battere a casa loro i campioni in carica, ma non sono certo da trenta punti subiti in casa da una squadra buona, ma non eccelsa, come Varese! Questo è il roster messo a disposizione di Dalmasson. Prendere o lasciare: e non avendo troppa scelta, coraggiosamente prendiamo. Dopo un anno a caviale e champagne, può andar bene anche pane e cioccolata. Se poi questa sarà… svizzera, meglio ancora! L’importante sarà dire chiaro e tondo a tutti, con sincerità e appunto coraggio, che al dome targato Allianz si dovrà venire ogni domenica pronti a dar battaglia, in senso sportivo, per carità.

In fin dei conti, la prima cosa che può volere un tifoso è non veder più Daniele Cavaliero chiedere scusa con quella faccina un po' cosi. “Se non la ami quando perde, non amarla quando vince”. Parola sante e coraggiose! —

giovannimarzini@gmail.com
 

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