Primo in classifica, Lombardo viene esonerato dai... genitori

Clamoroso all’Ufm Monfalcone: il tecnico guidava la formazione Allievi regionali Le “accuse” in una lettera firmata da papà e mamme. E il club si è adeguato
Di Bruno Lubis

TRIESTE. Ne ha viste di tutti i colori, Marino Lombardo, dopo 40 e più anni passati nel mondo del calcio, ma venir esonerato dopo aver gestito la squadra Allievi regionali dell’Ufm Monfalcone portandola al primo posto lo ha lasciato senza parole.

Ma non ci sono stati segnali che la tempesta stava arrivando? Pare scosso, l’esperto allenatore, e ricorda: «Ho ricevuto una lettera firmata “i genitori degli Allievi regionali” nella quale mi si chiedeva di lasciare l’incarico per cinque motivi. Li leggo testualmente: “scarsa preparazione precampionato; atteggiamento superficiale tattico-tecnico; cattiva gestione dei giocatori: giocano sempre gli stessi; assenza di relazioni con i genitori; atteggiamento ilare e scherzoso durante allenamenti e partite”. Cosa significa questa lettera? Che avrei dovuto accettare una gestione della squadra voluta da qualche mamma frustrata o che non bisognava dare importanza ai risultati ma accontentare un po’ tutti o, forse ancora, che dovevo fare il sergente di ferro con i ragazzi? Il mio compito era fare l’allenatore, in rapporto con i ragazzi. Con i genitori semmai doveva avere rapporti qualche dirigente, io studiavo come far giocare al meglio la squadra. E poi certe considerazioni sulla preparazione atletica, sulla tattica, sui miei rapporti col gruppo degli Allievi non le posso accettare. Ma si vede che la società ha deciso di assecondare le richieste dei papà e delle mamme...».

In effetti, se non c’era preparazione atletica, se c’era cattiva gestione dei giocatori, se regnava la superficialità tecnico-tattica il fatto che la quadra Allievi viaggiasse al primo posto in grauatoria significa che i giocatori di Monfalcone sono dei veri fenomeni o che i motivi addotti nella lettera indirizzata all’allenatore sono, questi sì, superficiali e infondati. Dipende poi se la dirigenza monfalconese vuole raggiungere il massimo possibile di risultati o vuole fare opera sociale e dare spazio anche a quei ragazzi che non sono all’altezza dei titolari. La dirigenza monfalconese: interpellato dal Piccolo il direttore generale del club Lugli ha preferito non esprimere commenti, rifugiandosi dietro alle frasi di prammatica di situazioni come queste: «Ringraziamo il tecnico per la professionalità dimostrata», aggiungendo che è giusto che la società non commenti ufficialmente la situazione, tenendo ogni valutazione per sè. Altri voci raccolte a Monfalcone vicino alla dirigenza del club dicono invece che al tecnico sia stato anche imputato il fatto che, dopo aver accettato a inizio stagione una rosa di 23 ragazzi, abbia “perso” il controllo dello spogliatoio con alcuni ragazzi che nel frattempo hanno lasciato la società e altri che erano a pronti a farlo nonostante fossero comunque tra i titolari. Mah...

Certo è che stiamo parlando comunque della formazione Allievi, con ragazzi di 15 e 16 anni. Insomma, formazione agonistica o centro di avviamento allo sport? Deve rispondere il presidente. Certo che andare fino a Castelvenere per impegnare Marino Lombardo come assistente sociale fa un po’ sorridere. Non conoscevano, i dirigenti del Monfalcone, la carriera di chi stavano mettendo sotto contratto?

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