Polisportiva Opicina la forza dei 600 iscritti

di Guerrino Bernardis
TRIESTE
Nata nel 1959 come Libertas Opicina, dal 1975 è una delle sezioni della Polisportiva Opicina, attualmente presieduta da Alberto Canova: tennis, pattinaggio, attività ricreative, un bel parco giochi per i più piccoli le attività che si svolgono nella struttura di via degli Alpini, che vanta una gran bella palestra e, naturalmente, i due campi, a 11 e 7, dedicati al calcio. «Se consideriamo tutte le attività - dice Angelo Curreli, responsabile della sezione calcio - possiamo parlare di poco meno di 600 atleti e un terzo di questi si dedica proprio al calcio. La nostra struttura è un punto di riferimento per Opicina, è ben servita dai trasporti, ha disponibilità di parcheggi e spazi in cui i genitori possono seguire l’attività dei ragazzini. Lo spirito che ci regola privilegia l’aggregazione sociale, senza trascurare la fase agonistica dei nostri giovani calciatori: l’obiettivo è portarli alla nostra prima squadra o, se ne riscontriamo le potenzialità, avviarli verso squadre adeguate…».
Rocco Quagliariello è l’allenatore della prima squadra: «La riprova - commenta - è proprio la squadra che dirigo da due anni: hanno quasi tutti iniziato con me quando erano allievi: ora l’età media è attorno ai 21 anni, ed è la realizzazione pratica del programma».
La filiera delle squadre è completa per quel che riguarda i giovani: dagli juniores, giù, giù fino ai piccoli amici: «Mi sembra di insegnar loro a camminare - commenta scherzosamente Giovanni Borriello, responsabile del settore giovanile - visto che li accogliamo già a cinque anni».
Una vita nel mondo del calcio triestino, Borriello ha scelto di dedicarsi proprio ai più piccini: «Crescita calcistica e morale - commenta - devono andare a braccetto con la disciplina a cominciare dall’ordine da tenere in spogliatoio. Sono convinto che i più piccini sono la nostra vera pubblicità perché poi portano gli amici e i loro genitori…». Promozione non sempre ha solo il significato di vittoria in campionato e ne sa qualcosa Bashir Osman, il “reclutatore” dei contributi degli sponsor per far girare meglio il meccanismo: «Sono particolarmente soddisfatto - racconta il sempre sorridente Bashir, somalo ma ormai praticamente triestino - perché ho migliorato il budget di un buon 10%, senza contare il mio… contributo personale, visto che tre dei miei figlioli giocano nelle varie categorie…».
Un gruppo di quasi duecento ragazzi è un bel patrimonio: «In stagione - dice Angelo Curreli - mettiamo in campo più di una dozzina di squadre che sono seguite da una ventina di tecnici tra cui ci sono i preparatori dei portieri che lavorano già con i pulcini. Ogni squadra ha i suoi dirigenti: da Luigi Cadelli, per prima squadra e Juniores, fino ad Andrea Adamo, acquisto recentissimo dall’Union che ha chiuso i battenti. Tutto questo significa anche un gran lavoro amministrativo della nostra segreteria dove, con il coordinamento del vice responsabile della sezione calcio Corrado Deste, operano Vincenzo Grifò e Marcello Figlia».
«Sei anni fa - conclude Borriello - abbiamo messo in atto la scelta societaria che ci guida ancor oggi e che ci ha portato ad avere una prima squadra costruita in casa e fatta di ragazzi che sono diventati amici e continuano a frequentarsi anche fuori dal campo. Poi, quando altre società vengono a chiederti giocatori, soprattutto i più piccoli, vuol dire che la strada intrapresa non può che essere proprio quella giusta».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo