Pochi steward, rischio porte chiuse al Rocco
La questura vuole entro oggi l’elenco dei 172 addetti alla sicurezza altrimenti Triestina-Vicenza senza pubblico
Il derby Triestina-Vicenza rischia di essere giocato a porte chiuse. Nella riunione del Gruppo operativo sicurezza (Gos) di ieri mattina il rappresentante della questura è stato categorico: «Entro le 12 di oggi il numero degli steward dovrà essere adeguato secondo la normativa vigente, comunicando anche i nomi di tutti gli addetti alla sicurezza, altrimenti lo stadio Rocco rimarrà chiuso al pubblico». Un ultimatum che ha costretto la macchina organizzativa della Triestina, rappresentata alla riunione dal responsabile della sicurezza Mario Menon, a mettersi immediatamente in moto. Una lotta contro il tempo pianificata assieme alla Best Union spa di Bologna, che gestisce il servizio per conto della Triestina.
L’emergenza è scattata proprio contro il Vicenza, una partita da sempre considerata a rischio, a causa dei rapporti in passato tesi fra le due tifoserie. Davanti a queste partite, infatti, viene meno il programma standard di sicurezza. Deve scattare un piano alternativo, più rigoroso. Nel derby in programma sabato prossimo alle 16, infatti, servono 172 steward (rispetto ai 160 abituali), in possesso di regolare patentino, equamente divisi fra addetti locali (che conoscono bene lo stadio) e reclutati fuori Trieste. Solo che la Best Union può contare su appena 67 steward triestini (i cui nomi sono stati regolarmente comunicati, rispetto a quelli esterni), gli unici ad aver superato per ora il corso propedeutico rispetto ai 110 iscritti.
Un problema che può essere superato in un unico modo. La normativa consente l’utilizzo di un numero superiore di steward di fuori città, rispetto alla quota del 50 per cento, purché prima della partita siano accompagni per un minimo di due ore all’interno dello stadio. Una sorta di formazione sugli accessi e le zone da presidiare, in questo caso dello stadio Rocco, sul quale il Gos non intende transigere. «Sono preoccupato, mi pare strano che ci siano così pochi steward triestini», dice Paris Lippi, vicesindaco e assessore allo Sport. Lo stadio «Rocco» è di proprietà del Comune, ma in questo caso compete alla Triestina la gestione degli steward. «In base alle indicazioni dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive - conferma Mario Menon - il numero di steward allo stadio può essere incrementato da elementi in arrivo da altre città, purché in possesso dell’abilitazione. La Best Union ci fornirà i nominativi per tempo».
Per una volta si spera di superare quindi il problema in questa maniera, ma la Triestina vuole comunque risolvere definitivamente la questione per gli incontri interni successivi. «Per sabato la Best Union dovrà garantirci il servizio attingendo dalle città più vicine quali Treviso o Verona, come previsto dal contratto che abbiamo stipulato con loro - spiega Antonino Carnelutti, vicepresidente della società rossoalabardata -. A breve metteremo comunque a posto tutto: la stessa azienda bolognese mi ha riferito che per l’omologazione da parte della questura della posizione di altri steward triestini reduci dal corso di formazione mancavano solamente dei documenti. Noi, infatti, avevamo inviato circa 150-160 persone a frequentarlo. Pertanto si tratta di completare il dossier dei singoli, per avere metà degli steward originari del posto, ossia di Trieste». Quanto a sabato, insomma, si procederà con l’aiuto esterno: «In mattinata - conclude Carnelutti - ci occuperemo di dedicare le due ore previste alla conoscenza dello stadio da parte degli addetti provenienti da fuori città».
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