Pillon: «Mentalità giusta, ma serve continuità»

«L’impatto con la città e il club è stato molto positivo. La condizione atletica è un elemento decisivo in questa categoria»
Il tecnico alabardato Bepi Pillon
Il tecnico alabardato Bepi Pillon

TRIESTE La Triestina ha imboccato la strada giusta, ma il percorso è lungo e il primo grande esame sarà proprio alla ripresa contro il Fano, dove l’Unione dovrà dimostrare di affrontare qualsiasi avversario con la giusta mentalità e l’atteggiamento necessario: è il pensiero di mister Bepi Pillon, che fa capire bene come il tecnico alabardato voglia una squadra sempre sul pezzo.

Pillon, il suo primo bilancio dopo un mese a Trieste?

«Molto positivo sia sul piano della squadra che per quanto riguarda l’ambiente. Qui mi trovo molto bene, alle spalle c’è una società forte, quanto alla squadra è un gruppo unito, che ha grande voglia e obiettivi da centrare: dovremo essere bravi noi, io per primo, a cercare di raggiungerli. Va creata anche una positività che porta a raggiungere quegli obiettivi».

Sotto questo aspetto, i successi con Perugia e Sudtirol hanno ridestato l’entusiasmo dell’ambiente: che ne pensa?

«A parte la prima con la Samb che per tanti motivi non è stata buona, noi con Padova, Perugia e Sudtirol abbiamo fatto secondo me tre ottime partite. La strada, quindi, è quella giusta, ma va detto che il percorso è molto lungo e insidioso».

Quali sono i pericoli?

«Io conosco bene la categoria, i rischi sono sempre dietro l’angolo, per questo bisogna pensare partita dopo partita. Ora ad esempio c’è quella con il Fano che va preparata benissimo. Dobbiamo migliorare e ogni allenamento aiuta nel percorso che ti porta a centrare grandi obiettivi».

A proposito di Fano, dopo aver fatto bene con le grandi, l’esame di maturità della Triestina passa proprio per le partite contro le cosiddette piccole, tradizionalmente rognose da affrontare?

«È proprio così, il Fano per noi sarà davvero un bell’esame: è molto importante dare continuità ai risultati per non vanificare le ultime tre ottime prove. Bisogna cercare di far bene la prossima, altrimenti quanto fatto nelle ultime settimane viene vanificato: questo per noi deve essere un monito. Poi è chiaro che nessuna partita è semplice».

Del resto i campionati si vincono anche non perdendo punti con le piccole, vero?

«A dire il vero non bisogna perder punti con nessuno, ma in realtà non ci sono prime della classe: ogni partita ha la sua storia, sono tutte difficili, l’unica ricetta è allenarsi bene, anche mentalmente, per affrontare tutti».

Cosa le è piaciuto di più in questo primo mese?

«L’atteggiamento del gruppo. Durante la settimana lavoriamo bene con grande applicazione e voglia di fare: questo è molto soddisfacente per un allenatore, che poi deve avere anche la fortuna di fare quei risultati che creano autostima e positività all’ambiente».

Anche la condizione atletica è migliorata?

«Io ho un bravo preparatore e stiamo lavorando assieme a tutto lo staff per portare i giocatori in buone condizioni fisiche e mentali: in questa categoria bisogna sempre pedalare, essere aggressivi e non mollare mai, ma per farlo è necessaria una buona base di condizione fisica».

C’è invece qualcosa che ancora non va?

«L’unica cosa che mi preme, ed è la priorità in questo momento, è recuperare tutti gli infortunati: sono ancora fuori in molti, e tra un po’ avremo tante partite ravvicinate e ci sarà bisogno di tutti».

Il 4-3-1-2 è la strada definitiva o restano in ballo altre opzioni?

«Al di là del modulo conta molto l’atteggiamento: nelle ultime partite abbiamo avuto quello giusto, aggressivo e con grande personalità, ma poi c’è sempre da migliorare. Ad esempio i due gol che abbiamo preso con Samb e Sudtirol sono simili: pian piano dobbiamo vedere i difetti, cercare di nasconderli il più possibile e di migliorarli. E questo è compito mio».

La vetta ora è a 5 punti: l’obiettivo resta il primo posto?

«Dico la verità: non ho mai guardato la classifica quando sono arrivato e continuo cosi. Il nostro obiettivo deve essere quello di tirare fuori il massimo da ogni partita, alla fine si faranno i conti e vedremo dove siamo: se saremo stati bravi, ce la giocheremo».

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