Pesante sconfitta dell’Allianz Trieste con Tortona, Final Eight già finite
PESARO. Un’altra Coppa Italia da dimenticare. L’ennesima. In A come in A2. Indifferentemente Pallacanestro Trieste pre o post 2004. L’unica volta in cui Trieste si fece onore fu vestendo i panni più dimessi, nell’immediato dopo Stefanel. Stavolta l’Allianz è arrivata alle Final Eight da terza nel girone d’andata, da testa di serie, reduce da un corso accelerato di intensità e aggressività appreso a proprie spese a Brescia. Convinta. Ambiziosa.
Niente. A Pesaro contro Tortona l’Allianz tiene botta dieci minuti, i primi. Poi, trovatasi sotto, si perde. E perde. Merito della Bertram di Ramondino che le indovina tutte ma c’è anche un bel po’ di demerito da parte di Trieste. Nella rassegna tra le prime 8 squadre della serie A non si può mollare, subìre passivamente un avversario che a differenza dell’Allianz dimostra di crederci sempre. Sarebbe bello appendersi all’alibi - legittimo - dell’impossibilità di pretendere una prova incisiva da Ty-Shon Alexander arrivato 72 ore prima ma non si può non ricordare che dall’altra parte mancava Wright. Il play che l’Allianz Dome ha continuato a rimpiangere per due stagioni di fila...
Solito starting five per l’Allianz, in assenza di Wright Tortona ha Mascolo play titolare. Konate in quintetto mostra di voler vivere le Final Eight da componente attiva: sei punti in tre minuti con una schiacciata che fa morale (8-2 3’). Si procede a buon ritmo, con i piemontesi che si affidano alle triple e i biancorossi eccezionalmente in versione biancoblù che cercano una gamma di soluzioni più varia con buone percentuali (7’ 19-16). Solidissimo e glaciale Andrejs Gražulis che sfrutta l’uscita di Daum, due falli in una manciata di minuti. Turnover anche per Trieste che lancia nella mischia Cavaliero, Delia e Campogrande. Nell’ultimo minuto del primo quarto ecco il debutto di Ty-Shon Alexander che cambia Davis. Allianz avanti al 10’ 23-21, 12-3 la battaglia a rimbalzo.
Mian prima e Campogrande poi hanno problemi a contenere un elettrico Macura che punisce gli esterni triestini portando la Bertram al sorpasso e all’allungo (23-28 12’). Il quintetto Allianz sul parquet non entusiasma nemmeno offensivamente ed è tempo di far schiodare Banks dal pino. Arriva intanto il primo canestro “triestino” di Alexander che sulle magliette curiosamente ha scritto solo Ty. Banks impatta a 30 ma ancora Macura colpisce da tre e con Sanders, dannato ex, Tortona ottiene il massimo vantaggio.
La sosta in panchina restituisce l’altra versione di Konate, svagata, distratta. Ma neanche il resto del quintetto ci mette garra. Il solito Macura e Cannon scavano un inatteso +12 (30-42 18’) che si legge anche 12-0. Accusato il colpo, l’Allianz non trova la forza per reagire immediatamente e adesso cominciano a non tornare più nemmeno i conti a rimbalzo, subendo Cannon. Il fallo antisportivo di Davis fotografa il momento di confusione di Trieste regalando l’inerzia del match ai piemontesi. Si va al riposo con la Bertram a guidare 36-46 e Trieste che non sta disputando la partita che avrebbe voluto, ingabbiata dalle alchimie di Ramondino.
Se i muri potessero parlare racconterebbero probabilmente di un intervallo trascorso da Ciani a catechizzare la squadra. Questa è almeno l’impressione che regalano due iniziative di Konate e un paio di interventi difensivi di Gražulis. Scarto ridotto a 5 lunghezze ma Sanders e Daum dai 6,75 raccontano che il sorpasso è ancora lontano. Time-out triestino al 25’ sul 45-56. Per provare a venire capo di un match indirizzato verso Tortona l’Allianz si affida a iniziative individuali. Peggio che andar di notte. Davis in completo black-out. Poco nerbo di squadra in difesa e sorprende che Deangeli venga lasciato in panchina con Cavaliero. I piemontesi ancora con Daum impazzano (47-66 27’). Banks, fiutata la situazione, prova un remake di certi spaghetti-western dove un solo pistolero sterminava cinque cattivacci. Ma il palinsesto della serata prevede ahinoi Titanic. Il terzo quarto si chiude 53-71.
Si ricomincia come si era finito. Anzi, peggio. La Bertram porta il vantaggio oltre i 20 puntozzi. Sul parquet entra Deangeli,Ciani prova Davis e Alexander insieme. Il match ormai è abbondantemente segnato. Il resto dell’ultimo parziale è Banks contro tutti finchè a un minuto dalla fine è tempo di richiamare l’esterno in panchina per far vivere al baby Longo uno spicciolo di Coppa Italia. Campogrande spolvera il proprio tabellino, ridimensionando il divario. Ma non cambia la sostanza. Le Final Eight per Trieste sono già finite. Durate dieci minuti. —
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