Pellegrini show nel Trofeo del Centenario

TRIESTE Il boato, quando viene pronunciato quel nome, è da stadio. La piscina Bianchi rimbomba.
Gli occhi dei ragazzini della Triestina Nuoto brillano, i dirigenti si guardano. Per il centenario di una gloriosa signora del nuoto italiano, la regina del nuoto mondiale. Federica Pellegrini, in vasca 4 come si conviene ai favoriti, dà spettacolo. Nei suoi 200 metri stile libero, la distanza prediletta, la gara dura sì e no una decina di metri.
Federica Pellegrini nella sua stanza d'albergo a Portopiccolo
Poi non ce n’è più per nessuno (in gara anche Alessia Capitanio, della Pallanuoto Trieste, buona quarta) e non potrebbe che essere così. 1’56”94 senza forzare, accompagnata dalle note di “Eye of the tiger”.
L’uscita dalla vasca è il prolungamento di un sorriso che ha scandito tutta la giornata triestina di Federica Pellegrini. Sorrisi nella mattina alla Bianchi concedendosi ai selfie e agli autografi. Con i giovani delle società regionali. Con il gruppo paralimpico della Triestina Nuoto. Con la dolcissima Sveva, che sta affrontando il suo Mondiale. Con dirigenti e allenatori, perchè quando hai una leggenda a portata di iphone tutti tornano bambini.
Sorrisi al pomeriggio a osservare con gioia gli spalti della Bianchi che si riempiono. L’ammirazione per quello stakanovista di Laszlo Cseh che macina gare anche nella due giorni triestina.
Sorrisi nel dopogara. E stavolta non solo per cortesia. Il crono soddisfa, altrochè. «A questo punto della stagione l’obiettivo era un tempo attorno a 1’57”, 1’58”. Essermi tenuta sotto quel limite è un buon segnale».
I 200 stile libero, la vera passione.
«Si tratta della prima uscita su questa distanza in una meeting italiano. Sono sempre soddisfatta quando posso misurarmi sui 200».
È tornata a gareggiare a Trieste dopo 14 anni. Era una ragazzina nel 2005.
«Gli Europei in vasca corta inaugurarono un impianto che era all’avanguardia. Conquistai il mio oro sui 200 e la Bianchi rimane all’avanguardia. Per me è sempre una gioia quando posso gareggiare in Italia e i tifosi triestini sono stati eccezionali. Quell’urlo prima che mi tuffassi mi ha davvero emozionato. Grazie».
Questo è un meeting ma è anche una festa dello sport. Il centenario della Triestina, la prima occasione per tanti ragazzi di vedere da vicino i campioni del nuoto. Occasioni simili probabilmente aiutano anche gli atleti ad alleggerire la pressione.
«Partecipo a tanti meeting e se potessi ne farei ancora di più, soprattutto se in programma ci sono i 200. Sono momenti importanti perchè permettono di portare il grande nuoto anche dove le manifestazioni di alto livello non sono così frequenti. Una bella vetrina».
Federica Pellegrini è una campionessa ma anche un personaggio, sempre sotto i riflettori.
«Non mi comporto in un modo piuttosto che un altro per compiacere gli altri. Cerco di essere me stessa. Ho scelto una disciplina difficile, faticosa ma che esalta i valori dello sport. E questi valori per me sono fondamentali perchè si applicano anche alla vita».
Il Trofeo del Centenario permette di vedere in gara i campioni olimpici e quelli paralimpici. Una novità. Purtroppo non c’è ancora l’abitudine a farlo.
«Si tratta di un’iniziativa sicuramente da sostenere. I campioni paralimpici sono un grande esempio ed è importante che il pubblico possa conoscere la loro passione. Sono sicuramente più forti di noi». —
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