Pecile: "La giornata perfetta per la proposta a Giulia"
TRIESTE. «Andrea, ma che hai combinato?» Qualcuno il giorno dopo lo ha bonariamente rimproverato.
La clamorosa vittoria sulla Virtus Segafredo Bologna, capolista dell’A2, ha infatti dovuto dividere le attenzioni con la proposta di matrimonio fatta da Andrea Pecile alla sua Giulia a fine partita.
Una sorpresa in realtà già studiata, un segreto condiviso con i compagni di squadra? «Macchè. Di pronto c’era solo l’anello che ho acquistato due settimane fa e affidato ai miei familiari».
I PREPARATIVI Il retroscena della dichiarazione da parte del “Pec” è godibile almeno quanto la sua prestazione sul nuovo parquet. «Era la partita che non avrei mai voluto perdere. Non dimenticate che ho giocato con la Fortitudo e quando incrocio la Virtus è come se rivivessi il derby bolognese. Ero sicuro che avremmo reagito con carattere dopo le sconfitte con Piacenza e Udine. Sapevo quanto i tifosi erano amareggiati e conosco troppo bene i miei compagni di squadra: contro la capolista avremmo giocato bene. C’erano tutte le condizioni per una giornata speciale: il grande pubblico, la diretta tv, il parquet da Nba. Mia madre aveva in custodia la scatolina con l’anello cher volevo dare a Giulia. Eravamo d’accordo che me l’avrebbe porto a fine partita solo se...»
E il “solo se” si è puntualmente avverato. Vittoria sulla Segafredo, certezza dei play-off, il popolo biancorosso impazzito. «Ecco, se davvero esiste il momento perfetto era proprio quello. Con Giulia stiamo insieme da sei anni, una richiesta di matrimonio è un momento profondo, intimo, ma poterlo condividere davanti alla gente della città che amiamo è una gioia ulteriore».
I COMPAGNI I compagni di squadra erano all’oscuro. Nello spogliatoio, prima dell’incontro, le solite facce e il solito rituale di qualsiasi altra gara. Il primo ad accorgersi che stava per accadere qualcosa di insolito è stato Javonte Green. Continua il “Pec”: «Al termine delle partite a Valmaura, dopo aver salutato i tifosi, vado a bordo campo per baciare Giulia e dare il “cinque” a Matej (suo nipote, figlio di Mitja Jogan, coach Oma, e Alessia Fragiacomo, ndr). Stavolta rallentavo e gesticolavo. Javonte mi fa: “Ma perchè ti fermi?” “Vado a fare la proposta...” E quello è impazzito, ha chiamato i compagni che stavano per rientrare negli spogliatoi e così mi sono ritrovato ad avere la claque attorno mentre porgevo l’anello alla mia futura moglie. Non solo: alla fine ho dovuto anche sorbirmi i rimproveri di Parks. Jordan era già nello spogliatoio e si era perso la scena. Per rimediare, gli abbiamo riproposto le immagini».
Insomma, l’avete capito: un dopogara in cui c’era molto da festeggiare. «L’Alma è ritornata. Abbiamo ritrovato la nostra intensità, la forza del gruppo e la consapevolezza che questa squadra ha bisogno di tutti. Se i tre esterni tirano con il 2/20 da tre, c’è però chi sa rimediare. E se il tiro non va, ci si può rendere utili comunque. A quattro turni dalla fine della stagione regolare siamo già nei play-off e abbiamo migliorato il punteggio di un anno fa. Ma non preoccupatevi: non ci accontentiamo. A Mantova, domenica, andiamo per provarci. E continueremo a farlo sempre, perché a forza di stare lassù ci abbiamo preso gusto».
Pecile, ancora una domanda: a quando le nozze? «Il 23 giugno del 2018, quasi certamente». Quasi certamente? «Chissà, magari, ci fosse un’eventuale gara-5 di una finale play-off...»
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