Pallanuoto Trieste ad un bivio costretta a sfatare il tabù della Scandone

TRIESTE. «L’obiettivo resta quello di tornare in Europa: per farlo a Napoli avremo un solo risultato a disposizione e quindi dovremo sfatare un tabù».

Non può e non vuole nascondersi Daniele Bettini. La posta in palio alla “Scandone” non è alta, ma altissima. La Pallanuoto Trieste torna in acqua dopo il tracollo casalingo con la Telimar Palermo per affrontare una delle nobili della waterpolo nazionale: il Posillipo.

Il secondo turno del “preliminary round” scudetto della serie A1 maschile (inizio del match fissato alle 15 di sabato 13 marzo, la gara verrà trasmessa in diretta streaming su Waterpolo Channel) pesa già moltissimo sul futuro alabardato.

«Lo stop con il Palermo, così pesante, ci brucia ancora – spiega l’allenatore alabardato – ma il nostro compito adesso è di guardare avanti. Col Palermo abbiamo commesso tanti errori, ci è mancata la giusta concentrazione, ovviamente a Napoli va offerta tutto un altro tipo di prestazione».

I partenopei hanno fatto sin ad ora un ottimo torneo. Tanti i giovani a disposizione di Roberto Brancaccio. Nella prima fase il Posillipo ha messo a referto 5 vittorie e un pareggio, precedendo in classifica la Rari Nantes Savona. La prima sconfitta è arrivata lo scorso 24 febbraio contro la Pro Recco: ko scontato.

Rispetto alla scorsa stagione il team campano si è rafforzato con il difensore Zeno Bertoli (classe 1988, ex An Brescia) e con il centroboa Fabio Baraldi (classe 1990, ex Canottieri e Dinamo Tbilisi). I senatori sono Paride Saccoia, bomber della squadra con 14 gol all’attivo, e Giuliano Mattiello.

Nell’ultimo scontro direto Trieste annichilì il Posillipo con il risultato di 11-5 ottenuto alla Bianchi. Musica completamente diversa invece per i match in trasferta: alla “Scandone” la Pallanuoto Trieste non ha mai vinto. L’unica volta che uscì indenne fu nel 2017 quando ottenne un pari per 9-9). Oggi dunque gli alabardati dovranno sfare un tabù.

Pallanuoto Trieste-Posillipo sarà diretta da Luca Bianco di Brescia e Bruno Navarra di Roma.