Pallanuoto maschile, con la scomparsa della Pro Recco il discorso scudetto non è più un tabù per Trieste
TRIESTE. «Fino a quando esiste la Pro Recco è impensabile poter vincere lo scudetto».
Da decenni la frase ha contraddistinto il mondo della pallanuoto italiana. E il perché è presto detto.
Nelle ultime 18 stagioni sportive i liguri hanno messo in bacheca 17 titoli tricolori. A cui si sommano 16 vittorie in Coppa Italia. E qualcosa come 9 Champions League e altrettante Supercoppe Len. Uno strapotere superiore, molto superiore, a quello del Real Madrid nel calcio, tanto per fare un semplice esempio del valore della Pro Recco.
Ma alla fine, come quasi sempre accade, le favole sono destinate a terminare.
Dalla stagione 2024-’25 la waterpolo italiana e internazionale non dovrà più confrontarsi con la Pro Recco.
Il patron Gabriele Volpi, chairman del gruppo Orlean Invest, si è disimpegnato. Tutti i giocatori della prima squadra sono stati svincolati. Compresi i sette nazionali, ossatura del Settebello, Condemi, Del Lungo, Di Fulvio, Echenique, Fondelli, Iocchi Gratta e Presciutti.
La cittadina ligure rimarrà comunque in A1 con la Recco Waterpolo, club che ripartirà in toto dai giovani con un budget infinitamente inferiore rispetto alla Pro.
La notizia naturalmente ha provocato un terremoto nella pallanuoto tricolore dando il via alla caccia dei gioiellini recchelini.
Kostas Kakaris, 25enne centroboa greco, è approdato in Croazia allo Jug Dubrovnik. Alvaro Granados, attaccante classe 1998, ufficializzato dalla Pro lo scorso giugno, ritorna da dove aveva iniziato a spiccare il volo: il Barceloneta. Aleksandar Ivovic, 38enne montenegrino, dopo 11 anni in Liguria, è tornato nella sua città natale per giocare con lo Jadran Hercog Novi. Il mancino magiaro Gergo Zalanki si è spostato in Grecia, sponda Olympiacos.
Con una Pro Recco (quasi) senza stranieri, e forsa senza stelle azzurre, ora è lecito chiedersi quali saranno le chance scudetto delle altre squadre italianae. A partire dalla Pallanuoto Trieste.
La formazione del presidente Enrico Samer sarà indubitabilmente la grande incognita di questa stagione. Dopo l’addio di coach Daniele Bettini e dei vari Buljubasic, Bini, Valentino, Dasic e Caruso, il timone è stato affidato al tecnico Maurizio Mirarchi, al quale sono stati affidati cinque nuovi giocatori: Dejan Lazovic (portiere montenegrino), i tre attaccanti Edoardo Manzi (mancino), Tamas Sedlmayer (ungherese), Vuk Draskovic (montenegrino) e Flemming Kastrop (difensore olandese).
Se dovesse trovare la giusta amalgama Trieste potrebbe essere la grande sorpresa del torneo: per ora il club ha chiesto a Mirarchi di tornare in Europa, ossia di qualificarsi tra le prime sei della classe.
Chi invece potrebbe puntare seriamente al titolo tricolore è la collaudata Rari Nantes Savona. La formazione riaffidata alle esperte mani di Alberto Angelini ha confermato in toto il gruppo che ha raggiunto la finale scudetto, con il ritorno eccellente del mancino Luca Damonte, fresco di Champions League vinta con il Ferencvaros.
In pole position c’è anche l’An Brescia. I lombardi di Sandro Bovo hanno ringiovanito la rosa, ma possono contare su tanti elementi di qualità come i riconfermati Stefano Guerrato, Niccolò Gitto e il centroboa mancino Tommaso Gianazza, esploso alle Olimpiadi. In più è arrivato dall’Ortigia il talento classe 2022 Filippo Ferrero, reduce da cinque stagioni trascorse a Siracusa.
In seconda fascia troviamo l’Ortigia Siracusa di Stefano Piccardo. Il club siciliano ha ingaggiato sia il greco Giorgos Kalaitzis, ex Panionios, che Eduardo Campopiano, mancino proveniente dal Savona. Avvicendamento in porta: rientra dal prestito al Crotone Domenico Ruggiero, che farà da secondo all’eterno Stefano Tempesti.
Attenzione però ai prossimi botti di mercato. I valori del campionato potrebbero cambiare e di molto se i fuoriclasse azzurri che hanno reso grande la Pro Recco dovessero trovare squadra in Italia.
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