Pallacanestro Trieste, blackout pericolosi

A Venezia una delle peggiori prove della stagione di Trieste, incapace di reagire al domino fisico e mentale della Reyer

Lorenzo Gatto
Il play triestino Michel Ruzzier in azione al Taliercio foto Bruni
Il play triestino Michel Ruzzier in azione al Taliercio foto Bruni

Come a Trapani, con una prova anche peggiore rispetto a quella offerta in terra siciliana, la Pallacanestro Trieste esce con le ossa rotte dalla trasferta in casa della Reyer Venezia. Al Taliercio, nell'arco di quaranta minuti da incubo, la formazione di Jamion Christian si è arresa a un'avversaria che l'ha dominata senza mai lasciarle la possibilità di entrare nel match. Una sconfitta a Venezia poteva essere messa in preventivo, il modo in cui è arrivata pone però interrogativi sulla tenuta di Trieste al cospetto dei top team di questo campionato.

Gap fisico e mentale

Il 103-71 del Taliercio rappresenta una sorta di sentenza per un finale di stagione regolare che condanna la Pallacanestro Trieste a lottare, stringendo i denti, per difendere l'attuale sesto posto dal ritorno della Unahotels Reggio Emilia e della Reyer Venezia. Di più, partendo da quello che si è visto domenica a Venezia, sembra difficile chiedere a questo gruppo. Che contro la Reyer ha perso prima ancora di scendere in campo, complice un atteggiamento remissivo e decisamente inadeguato rispetto alla cattiveria agonistica messa in campo dalla sua avversaria.

La formazione di Spahjia ha fatto valere il suo strapotere fisico, mettendo grande aggressività difensiva, l'unica soluzione sarebbe stata quella di spingere la transizione cercando canestri nei primissimi secondi dell'azione senza dover attaccare la difesa schierata.

Nell'unico momento della partita in cui è riuscita a correre, Trieste ha costruito buoni tiri ottenendo vantaggi e confezionando quel parziale che alla fine del secondo quarto, sembrava poter riaprire la partita. Ma è stato un fuoco di paglia che il time-out di Spahjia ha spento presto. Dopo il minuto di sospensione, Trieste ha ricominciato a non muovere la palla forzando situazioni in improduttivi uno contro uno.

Pasqua di riscatto

Fare tesoro del passo falso rimediato a Venezia per affrontare con lo spirito giusto queste ultime quattro sfide di regular season. E allora, se riscatto dovrà essere, ci sarà bisogno di ritrovare la miglior Trieste nel prossimo match casalingo che sabato 19 aprile porterà la Dolomiti Energia Trento sul parquet del PalaRubini. Che Trieste non sia quella vista a Venezia lo dice la classifica: in casa, davanti al suo pubblico, la formazione di Jamion Christian saprà mettere in campo quella garra che è mancata al Taliercio.

La volata finale

Di positivo per Trieste, in un ultimo turno che non ha mancato di regalare sorprese, c'è la sconfitta della Bertram Tortona fermata sul campo del Banco di Sardegna Sassari. Un passo falso che tiene la formazione di De Raffaele al nono posto con quattro lunghezze di distacco (e lo scontro diretto a sfavore) nei confronti dei biancorossi.

Nella parte bassa della classifica la sconfitta casalinga di Scafati contro Reggio Emilia assomiglia tanto a una sorta di condanna anticipata per la formazione campana, scivolata a meno quattro dal terzetto firmato da Cremona, Varese e Napoli.

Riproduzione riservata © Il Piccolo