Napoli, il dopo Higuain è un vero rebus

In attacco gli azzurri partono con Milik e Gabbiadini che devono far dimenticare il Pipita. Ma la vera garanzia è Sarri
Di Pasquale Tina

di Pasquale Tina

La sfida è davvero ardua. Perché il Napoli dovrà dimostrare di essere grande senza il suo fuoriclasse. Gonzalo Higuain ha detto addio dopo l’annata record da 36 gol e ha scelto la Juventus con una scia infinita di polemiche. Per i tifosi è diventato immediatamente un traditore e le tracce dell’antico amore sono sparite. Il Pipita, dal canto suo, ha rotto con Aurelio De Laurentiis e i due sono stati protagonisti di un vero e proprio botta e risposta mediatico. Frattura insanabile e vuoto incolmabile all’interno del gruppo. I giocatori, però, hanno reagito con grande compattezza. «Dimostreremo che non siamo Higuain dipendenti», questo il concetto ripetuto in più di una circostanza durante il pre-campionato. Adesso, però, si fa sul serio e il Napoli non potrà più sbagliare. De Laurentiis non è riuscito a sostituire l’argentino con un altro bomber di alto livello. Il patron azzurro aveva puntato Mauro Icardi, ma gli incontri con Wanda Nara e il suo entourage sono serviti prevalentemente a Maurito che otterrà l’aumento di stipendio dall’Inter. E così si va avanti con Milik e Gabbiadini. Il talento bergamasco avrà l’opportunità di cancellare una stagione condita dai propositi di addio. Il Napoli l’ha confermato e ha aggiunto il forte polacco che intriga davvero tanto. La miscela è quella giusta. Attacca la profondità, ma non solo: è bravo a far salire i compagni. Senza dimenticare la velocità e la potenza. Sarri lo ha già adocchiato e punta sulle sue qualità per un Napoli protagonista su tutti i fronti. De Laurentiis, dopo il no dall’Inter per Icardi, ha preferito rinforzare tutti i reparti. La mediana è sicuramente il reparto con maggiori novità. La panchina si è allungata: Zielinski e Rog rappresentano la meglio gioventù che intriga. L’ex Empoli è stato protagonista di un altro tormentone, ma poi ha detto sì e ha ritrovato Maurizio Sarri che l’ha messo in cima alla lista delle sue preferenze. Il croato, invece, sta incantando tutti per le sue qualità. In patria non hanno dubbi e lo paragonano a Luka Modric, in realtà può fare la mezz’ala ma anche l’esterno offensivo. L’input è molto chiaro: il condottiero azzurro preferisce il ’fioretto’ ai mediani fisici, merce rara in questo Napoli. David Lopez è tornato all’Espanyol, Allan è bravo in fase di interdizione ma sa fare anche altro. Una squadra di possesso, dunque, è questa la strategia. Solo così si può supportare un tridente molto imprevedibile. Callejon e Insigne (o Mertens) garantiscono un impatto di livello. Il loro ruolo è fondamentale: partono stretti, accanto al riferimento centrale, e poi si allargano sulle corsie esterne. In difesa, invece, si punta sul quartetto che tanto bene ha fatto nello scorso campionato. De Laurentiis non ha mollato né Albiol, né Koulibaly. Titolarissimi confermati, dunque, tranne il più importante. Il Napoli risponde con iniezioni di talento. Basterà? Al calcio vero l’ardua sentenza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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