L’addio di Trieste a Fulvio Zetto, asso della pallanuoto e grande allenatore

Il lutto nel mondo dello sport

Lorenzo Degrassi
Piero Codia e l'allenatore Fulvio Zetto
Piero Codia e l'allenatore Fulvio Zetto

La grande famiglia del nuoto e della pallanuoto piange la scomparsa di Fulvio Zetto, figura storica dell’Unione Sportiva Triestina Nuoto e uomo di sport autentico.

«Con la sua passione instancabile, il suo spirito generoso e la sua inconfondibile umanità, ha contribuito a scrivere pagine importanti della nostra storia – così la società di nuoto alabardata –. Oggi lo ricordiamo con gratitudine, affetto e ammirazione. Il suo ricordo continuerà a vivere nelle corsie e nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo».

Fulvio Zetto è stato legato all’ambiente del nuoto per oltre 50 anni prima come ottimo “ranista”, poi come portiere di pallanuoto e infine allenatore.

Nacque a Trieste nel 1952 dal padre Piero, originario di Semedella (Capodistria) e poi esule nel capoluogo giuliano, dove conobbe Maria Luisa, bresciana. Il padre lavorò dapprima nella Polizia civile e poi nella Pubblica sicurezza.

«Io e Fulvio abbiamo fatto praticamente tutta la gioventù natatoria insieme – ricorda il presidente della Triestina Nuoto, Renzo Isler –. Essendo coetanei, siamo cresciuti insieme fino a diventare campioni italiani giovanili della staffetta mista. Eravamo come fratelli. Fulvio per me è sempre stato un grande amico e un uomo di cultura. Una persona che, oltre ad essere stimata per le sue doti di allenatore, conosceva e amava profondamente il cinema, tanto da essere stato assiduo frequentatore dell’Ariston ai tempi del cinema d’avanguardia».

Zetto in passato aveva trascorso anche molto tempo con Nanni Moretti, conosciuto in vasca quando il regista di Palombella Rossa era un promettente pallanuotista e Fulvio militava nell’Edera.

Ma, come detto, fu anche uno dei migliori portieri della pallanuoto degli anni Settanta. La sua carriera si sviluppò tra l’Edera, dove esordì a 16 anni in prima squadra, e la Triestina: lì approdò nel 1979-80, ai tempi in cui la rivalità fra le due società era molto accesa. In qualità di “ranista” fu convocato anche in Nazionale.

Una volta appesa la calottina al chiodo, Zetto ha continuato a ottenere grandi soddisfazioni formando giovani talenti, diventati in qualche caso anche campioni, permettendo loro di spiccare il volo verso obiettivi internazionali o accompagnandoli all’apice della loro carriera.

Il rapporto più solido e duraturo lo ebbe con Marco Braida (semifinalista alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 nei 200 farfalla), Nicola Cassio (presente alle Olimpiadi di Pechino 2008 e specialista dello stile libero) e infine Piero Codia, allenato da Zetto nelle categorie Juniores e Cadetti.

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