Mauro: «La vera ricchezza della società è la passione di una città intera»

«Mi auguro che sia una stagione divertente e coinvolgente. Senza pathos ci sentiamo svuotati Stiamo svolgendo un lavoro diverso rispetto al passato, meno sotto i riflettori»
Foto BRUNI 31.03.2019 Campionato Basket serie A:Alma Trieste-Vanoli CR--Dalmasson,Coronica e Mauro piangente per l'applausodella curva
Foto BRUNI 31.03.2019 Campionato Basket serie A:Alma Trieste-Vanoli CR--Dalmasson,Coronica e Mauro piangente per l'applausodella curva



Il presidente della Pallacanestro Trieste Gianluca Mauro ha vissuto un’estate fra vacanze (e recupero delle energie), recepimento di quello che potrà essere il suo nuovo ruolo professionale, trattative serrate per consolidare la compagine societaria legata alla pallacanestro.

Di certo per lui, tra l’altro particolarmente attento al popolo del web, è stato il periodo più ermetico a livello mediatico della sua esperienza a Trieste: «C’era un lavoro diverso da fare, ho preferito dedicarmi alla reimpostazione societaria e alla costruzione della squadra rispetto alla divulgazione mediatica. Il trapasso dalla gestione Alma dal 26 marzo ha presupposto scenari diversi, per cui tutto si è modellato di conseguenza, anche con soci e figure professionali nuovi. E sono proprio alcune logiche con figure terze che mi obbligano a tenere un profilo silenzioso, operativo ma non divulgativo. Siamo comunque ancora in una fase di lavori in corso, che avrà sviluppi ulteriori».

È stato più difficile costruire il roster con un budget ridotto o trovare qualche credibile investitore per rinsaldare economicamente la Pallacanestro Trieste?

Essendomi occupato maggiormente della formazione della squadra posso dire che il lavoro è stato tutt’altro che semplice; trattative, logiche economiche, rapporti con addetti ai lavori hanno reso il percorso un attimo più tortuoso. È una questione molto diversa da quella economico/imprenditoriale, per cui il freno maggiore rimane il relativo appeal del prodotto basket così come è strutturato ora, con costi elevati, zero diritti televisivi, pur considerando che accorpa il bacino ideale per un investitore, cioè quello fatto di famiglie e di pochissima violenza nei palazzi. Lo spiraglio viene da gente come Armani, Brugnaro, Zanetti, uomini credibili che da anni credono nella pallacanestro e che possono creare un virtuoso effetto domino.

Quale è il “male” cittadino che continua a “respingere” realtà imprenditoriali dal contesto sportivo?

Rimane un mistero. Se pensiamo che anche Triestina e pallamano vivono la stessa aridità (il presidente alabardato Mario Biasin è comunque un soggetto esterno vivendo in Australia), allora il “male” è radicato. Il mio punto di vista è che all’imprenditore locali manchino quei 10 grammi di passione decisivi a fare uno sforzo economico. Gli stessi grammi (anche in quantità maggiori) che vedo nei nostri sponsor, magari con meno possibilità liquide, ma con un’infinita volontà di contribuire a supportare la grande tradizione di basket cittadina.

Rimane tuttavia viva, pulsante l’ampia base degli appassionati. Grandi numeri negli abbonamenti ed entusiasmo immutato. È questo il vero tesoro di Trieste?

Lo è e lo sarà sempre, la ricchezza della gente triestina e del loro senso di appartenenza. Non parlo solo degli oltre 4000 abbonati che non finirò mai di ringraziare. Parlo anche di chi, per svariati motivi, presenzierà a qualche partita, quindi dei 6000 di media che ci seguono e di moltissimi altri che lo fanno da casa. Rappresentiamo, nel rapporto abitanti/tifosi la città più calda d’Italia, un esempio da sempre portato anche alle riunioni di Legabasket dal presidente Egidio Bianchi. Con questa base tutto è possibile, anche convincere qualche imprenditore che a Trieste si possano fare cose molto interessanti abbinate alla pallacanestro.

Che stagione sarà?

Mi auguro possa essere una stagione divertente, coinvolgente, emotivamente gratificante come lo è stata nelle ultime tre stagioni. Quello che conta è che si lotti per un obiettivo, sia lo scudetto, la salvezza, i play-off...senza pathos noi latini ci sentiamo svuotati di passione sportiva. Voglio che sia il campionato della gente.

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