Mauro: Alma Trieste, staff riconfermato
TRIESTE. Il presidente dell’Alma Trieste Gianluca Mauro torna a parlare della sua creatura, dopo il pieno di complimenti per l’Allianz Wall, il risultato del campo e il primato in classifica. E intanto la squadra prepara la difficile trasferta di domenica a Jesi.
L’Allianz Day è l’ennesimo pilastro per una struttura che sta crescendo sempre più solida sotto l’egida Alma?
È il naturale prosieguo di un lavoro partito da lontano, un consolidamento societario che cresce, che ha la volontà di migliorarsi. Il matrimonio con Allianz è merito delle alte sfere ma la concretizzazione è frutto del lavoro indefesso di uno staff capitanato da Sebastian Spada di assoluto livello: si sono prodigati giorno e notte per far funzionare al meglio il tutto.
Cosa vi siete detti con il presidente federale Petrucci a margine della visita istituzionale?
Il presidente Petrucci mi ha confermato la volontà di portare Italia-Croazia all’Alma Arena, obiettivo per il cui raggiungimento mancano alcuni dettagli: stiamo valutando con la Questura eventuali problematiche di ordine pubblico, ma non ci saranno problemi. L’evento comunque sarà organizzato esclusivamente dall’organo federale, noi daremo in gestione la struttura.
Sul campo la squadra ha ritrovato il primo posto in solitaria. Ai suoi occhi c’è stata la scossa decisiva per gettare alle spalle il momento critico o bisogna fare ancora dei passi in avanti per la redenzione?
Il momento critico c’è stato, fuori di dubbio. È anche vero che non abbiamo mai avuto la squadra al completo tanto che ringrazio Dio di aver avuto un roster a 11 giocatori, altrimenti avremmo passato momenti ben peggiori. Ho l’impressione che da Roseto abbiamo iniziato il nostro campionato vero: i ragazzi li vedo più determinati, coesi e con la voglia di sorridere di nuovo in palestra. Spero siano finiti gli alti e bassi stagionali, ora dobbiamo vincere perché il futuro è nelle nostre mani.
Una sola promozione quest’anno ma senza la “schiacciasassi”, il prossimo anno tre posti per la categoria superiore ma con più contender. Quale la via più comoda?
Non posso neanche rispondere che le vie del Signore sono infinite… qua ne ho una o tre. Parlo da manager: se salgo su quest’anno spenderò molto di meno in serie A2. Abbiamo tutto per non aspettare… siamo nel lotto delle 4-5 squadre favorite.
Una società progetta il futuro per tempo: a prescindere dalla categoria, si proseguirà rinforzando un nucleo esistente o ci saranno rivoluzioni?
Rispondo con assoluta convinzione: lo staff resterà in toto, a meno di richieste esplicite di uscita. Le uniche operazioni che faremo saranno nel parco giocatori e per implementare competenze nell’organico societario. Gli unici due “da valutare” sono Matteo Praticò e Sergio Dalla Costa. Il primo perché ha un contratto annuale per cui dovremo ascoltare le volontà professionali, il secondo perché in vista della pensione… ma anche per lui vige la priorità della scelta personale.
Un addetto ai lavori di livello come Renato Pasquali ha dichiarato che con Trieste, Treviso e Bologna in A1 il livello della massima serie si alzerebbe sensibilmente. È d’accordo?
Al 100%, e non siamo in due a pensarlo. Vi dico solo che in tempi non sospetti, in una riunione fra società, ci fu una importantissima investitura a favore di Trieste per un eventuale ripescaggio in serie A. La nostra piazza ha tutto: passione, arena e struttura societaria.
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