«Mario fuma, lo prenderei a calci...»

ROMA
«Dispiace se fumo?». Calciatori e sigarette è binomio più frequente di quanto non si pensi, specie nel passato, quando le “cattive abitudini” con le bionde di sportivi e personaggi famosi in genere non erano stigmatizzate o meglio censurate come avviene (comunque giustamente) oggi. Tale binomio però torna d’attualità con Mario Balotelli, ieri finito in tribuna a Sunderland (dove il City ha perso per 1-0) forse proprio perché Roberto Mancini ha scoperto che fuma. «Fosse mio figlio lo prenderei a calci», ha detto senza remore il tecnico italiano dello squadrone inglese. Ma sono tanti i colleghi che, in un passato più o meno recente, avevano il vizio dell’attaccante del Manchester City. C’è stato perfino chi, come il croato del Perugia Milan Rapajc si faceva una sigaretta nell’intervallo fra un tempo e l’altro della partita. Successe anche a Sandro Tovalieri durante una partita del Bari ma la tifoseria dei galletti, venutolo a sapere, fece sapere di non gradire.
Che dire del Cagliari che nel 1970 era campione d’Italia: fumavano Gigi Riva, Albertosi e Domenghini, sorpresi una notte dal loro allenatore Manlio Scopigno mentre giocavano a carte, avvolti da una nuvola di fumo. Il tecnico soprannominato il Filosofo e celebre per la sua flemma si sedette, si accese una sigaretta e chiese tra le meraviglia dei suoi ragazzi: «Disturbo?».
Fumava, ai tempi il cui era il fuoriclasse della Juventus, l’attuale presidente dell’Uefa Michel Platini. Al mediano Massimo Bonini che una volta glielo fece notare, il francese rispose «tanto tu corri anche per me». Fumava Luca Vialli, ma trascinava comunque la Sampdoria prima allo scudetto e poi alla finale di Coppa dei Campioni. Fumava Giorgio Chinaglia trascinatore della Lazio per la prima volta campione d’Italia. Fumavano Pruzzo, Bruno Conti e Nela e a Trigoria ancora si ricordano i loro escamotage per non farsi beccare da Nils Liedholm. Fumava Totò Schillaci, eroe dei Mondiali del ’90. Fumatore, ma solo di qualche sigaro, è stato Michael Jordan. Il sigaro se lo concede (e più di uno) Diego Armando Maradona, introdotto a questa abitudine dall’amico Fidel Castro.
Sorpreso a fumare al termine di un allenamento della Francia ai Mondiali 2006 è stato Zinedine Zidane, mentre Ronaldo, negli ultimi mesi della sua carriera, quindi al Corinthians, ha minacciato di fare causa ad un’emittente televisiva che lo aveva ripreso mentre fumava una sigaretta assieme a Roberto Carlos.
Riproduzione riservata © Il Piccolo