Maric: "Tifoso di Trieste, finalmente in serie A"

L'ex play ora vive in Texas e fa il personal coach unendo yoga e sport
Foto BRUNI Trieste Basket TS:Ivo Maric
Foto BRUNI Trieste Basket TS:Ivo Maric

TRIESTE. Ivo-Ivo non lo puoi battere mai. Non accadeva sul parquet, quando agonismo e intensità trasfiguravano un tranquillo padre di famiglia. Non accade nemmeno adesso, che si è ritirato da un pezzo e ha consolidato la sua nuova vita nel Texas.
Maric, lo sa che l’Alma Trieste tornerà a giocare in serie A? «E che me lo chiedete a fare? Certamente. Ho visto su Youtube la partita decisiva a Casale Monferrato». Unico Ivo-Ivo.
Impossibile raccontare Maric a chi per anagrafe o distrazione non l’ha mai visto giocare. Uno degli stranieri più amati della storia della Pallacanestro Trieste. Lo sguardo più rapace dello sport locale di vent’anni fa. Il resto d’Italia aveva gli occhi spiritati di Totò Schillaci ma tra Chiarbola e PalaTrieste lo sguardo che ipnotizzava apparteneva al play croato. L’uomo dello schema testa. L’autore della più clamorosa delle rimonte: a Imola sotto di 15 a due minuti e mezzo dalla fine Ivo-Ivo va in trance agonistica e la vince da solo. Chiedi chi era Maric. Era questo. E molto altro ancora.
Vive a Dallas da cinque anni. Dimenticatevi J.R. Ewing e altri texani da soap. «Lavoro come coach individuale, insegno come lo yoga può rendere migliore un cestista. Inoltre aiuto mio fratello che fa l’allenatore al college».
In questi anni intanto Maric junior ha tentato di sfondare in Italia.
Mio figlio ha giocato tre anni nei campionati minori in Italia, ora è tornato in Croazia e ha trovato spazio a Pola.
Trieste è ritornata finalmente in serie A.
A Trieste ho lasciato il cuore e non è una frase scontata. Resto un grande tifoso biancorosso e ho esultato vedendo la partita della promozione.
Il punto di riferimento dell’Alma in A sarà proprio un giocatore croato. Hrovje Peric.
Lo seguo da quando giocava a Zara (dieci anni fa, ndr). Molto, molto bravo. Non ho dubbi che saprà essere un giocatore importante per Dalmasson.
Uno dei giocatori simbolo è una sua vecchia conoscenza. Quando Ivo Maric giocava a Trieste, c’era un ragazzino che...
Daniele Cavaliero! Fantastico, l’ho visto nel trionfo di Casale. Ha segnato sette bombe, è stato l’uomo della promozione. Mi fa un bell’effetto rivederlo adesso tra i giocatori più esperti dell’Alma in serie A. Quando era piccolo gli ho insegnato tutto io...è a forza di allenarsi con me che è diventato un buonissimo giocatore. Gli insegnavo i trucchi del mestiere.
Che cosa vuole dire ai tifosi biancorossi?
Vi porto nel cuore. Godetevi il prossimo campionato perchè Trieste è ritornata nel posto che le spetta. Una città con tanta passione per il basket merita di lottare al livello più alto.
Non le viene voglia di tornare a vedere una partita di basket all’Allianz Dome?
Facciamo così. Visto che Cavaliero in tutti questi anni di basket avrà guadagnato bene, potrebbe chiamarmi come suo personal coach. Io ho ancora qualche esercizio da insegnargli che potrebbe servirgli. Saremmo contenti in due. Lui diventerà ancora più bravo e io mi sarò pagato viaggio e soggiorno. Perchè no?

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