Maran: «Bravi a raddrizzare la partita»
Il tecnico: «Sapevamo che in difesa avremmo ceduto qualcosa ai nostri avversari»
TRIESTE Al clamoroso capovolgimento del risultato ci ha creduto davvero. E passare da una quasi sicura sconfitta a un’incredibile vittoria è stato un sogno che Maran ha accarezzato per tutto l’ultimo quarto d’ora di gioco. Ma alla fine, dopo una partita rocambolesca, contro l’Avellino l’allenatore alabardato deve accontentarsi di un punto. Tutto a causa di un primo tempo dove qualcosa è girato storto: «Ci siamo complicati la vita da soli - afferma Maran a fine gara - ma siamo stati bravi a raddrizzare la partita nel secondo tempo con una prova davvero importante». |
«Anche per quanto riguarda il primo tempo - dice il tecnico - comunque, devo dire che il doppio vantaggio irpino è arrivato solo per un rimpallo e un rigore, altrimenti pur non brillando non saremmo stati sotto. Però nella ripresa abbiamo dimostrato una grande capacità di reagire, una voglia di risultato importante e alla fine addirittura c’è anche il rammarico di non averla chiusa con una vittoria». Già, ma cos’è mancato alla fine per vincere, una volta rimasti in undici contro nove? Maran tenta di spiegarlo: «Intanto succede spesso che quando si rimane in inferiorità numerica si raddoppino le forze, era successo in passato a noi e stavolta è capitato all’Avellino, così per chi attacca è difficile sfondare. Probabilmente siamo anche stati meno lucidi, forse anche per lo sforzo fatto per arrivare al pareggio. Abbiamo cercato con tutte le forze il vantaggio ma continuavamo a portar palla quando invece in queste situazioni è la palla che deve girare. In questo modo non abbiamo fatto valere la superiorità numerica. Ma l’importante è che ho visto una squadra viva che ci teneva a vincere». Con i tanti guai che avevano colpito la difesa (forfait finale di Milani, Lima squalificato e acciacchi vari per Petras), Maran all’inizio aveva schierato un reparto arretrato inedito: «Stavolta in effetti, rispetto all’ultima partita, avevamo ben tre elementi nuovi mentre il quarto si era allenato pochissimo in settimana. Logico che alcuni meccanismi non fossero perfetti e sapevamo che qualcosina avremmo dovuto pagare, ma ci tengo a dire che tutti hanno fatto il loro dovere». Fra le tante situazioni che la partita ha proposto, anche i pochi minuti giocati da De Cristofaro, entrato al posto di Peana e poi uscito poco dopo per far spazio a Sedivec. «Mi dispiace per De Cristofaro, ma è successo che in quel momento l’ho messo dentro perché Peana aveva i crampi e mi ha chiesto il cambio, non avevo difensori in panchina e l’unico in grado di ricoprire quel ruolo era Paolo. Ma poi subito dopo siamo rimasti con due uomini in più e allora ho voluto tentare di forzare la situazione inserendo un giocatore offensivo. Solo per questo lui è uscito, non certo per demerito». Due parole anche per il ritrovato Della Rocca: «Sono molto contento per lui dopo tutto quello che ha passato, ha fatto davvero una buona gara e l’intesa con Granoche è andata bene, hanno giocato l’uno per l’altro». Il finale è tutto per il pubblico: «Avrete visto che a inizio ripresa siamo entrati in campo molto presto, avevamo una gran voglia di rimontare e speravamo proprio nell’appoggio del pubblico. E i tifosi sono stati grandi, ci hanno incitato anche sotto di due gol e questo è stato molto importante». Antonello Rodio |
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