Mandusic ora alza l’asticella: «Voglio i 5,60 per gli Europei»

Il triestino ha conquistato il tricolore Promesse e Assoluti indoor: «Ho raggiunto gli obiettivi che mi ero posto a inizio stagione, allenandomi a Castelporziano»
Max Mandusic durante un salto
Max Mandusic durante un salto

TRIESTE È stato uno dei protagonisti assoluti di questa stagione al coperto che sta ormai volgendo al termine. Stiamo parlando del saltatore con l'asta, targato Trieste Atletica, Max Mandusic che, nel giro di poche settimane, è riuscito a conquistare i titoli di campione italiano Promesse e Assoluti, nonché a valicare l'asticella posta a 5,50 m, misura che gli ha consentito di issarsi fino alla terza posizione della classifica italiana all time Under 23 alle spalle di due mostri sacri dell'asta tricolore come Giuseppe Gibilisco e Claudio Stecchi.

Max, è stato un febbraio da incorniciare. Quale è il segreto di questi successi che fanno seguito ad un gran 2019?

Sono decisamente soddisfatto di queste uscite agonistiche, soprattutto perché, forse per la prima volta in carriera, sono riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi, che io e il mio allenatore ci eravamo prefissati all'inizio della preparazione invernale: vincere l'oro alle rassegne nazionali indoor promesse e seniores, e raggiungere una misura con cui posso iniziare ad alzare di molto l'asticella dei prossimi obiettivi da raggiungere. Non ci sono grandi segreti, la differenza in questa mia crescita dell'ultimo anno la sta facendo la stabilità mentale che ho raggiunto da quando mi alleno nel Centro Federale delle Fiamme Gialle di Castelporziano (Roma). Il consolidamento di questa serenità psicofisica è ben sintetizzata da un episodio successo all'esordio stagionale indoor in cui ho saltato solamente 5,20 m. Il mio coach Emanuel Margesin si è avvicinato per consolarmi ma sono stato poi io a rassicurarlo dicendogli non era successo nulla di grave e che anche quella sconfitta faceva parte di un percorso più ampio.

Nell'ormai lontano settembre 2017 ha deciso di lasciare Trieste per provare ad inseguire i suoi sogni.

Sì, in quel momento capii che per provare a saltare sempre più in alto dovevo abbandonare a malincuore la mia città per trovare un posto che mi consentisse di allenarmi in un certo modo sia d'estate che d'inverno. Grazie all'azione della Fidal (nazionale e regionale) e della Trieste Atletica mi trasferii a Modena. Peccato che il 2018 fu un anno tremendo contrassegnato da due lesioni al bicipite femorale. Fui sul punto di mollare tutto un'altra volta, ma quando arrivò l'occasione di trasferirmi a Roma, non ci pensai un secondo e partii per questa ennesima avventura. A Castelporziano ho riscoperto l'importanza di allenarsi e faticare assieme ad un gruppo di amici, e di vivere l'attività sì con professionalità ma anche con la giusta dose di divertimento.

L'obiettivo principale per il 2020 e il sogno nel cassetto?

All'aperto vorrei volare oltre i 5,60 m, il minimo di partecipazione agli Europei di Parigi (25-30 agosto) dei grandi. E poi non posso negarlo che mi piacerebbe entrare definitivamente e a pieno titolo nel modo del professionismo.

Oltre all'atletica quali passioni coltiva?

Mi interesso soprattutto di cronaca giudiziaria e politica, nazionale e internazionale. Spesso scrivo analisi, principalmente sulle tematiche mafiose, pubblicandole ogni tanto su alcuni blog. —


 

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