«Mai stress, ci divertiamo»

Pelaschier, quarto con Viriella, dà un forte messaggio ambientale Vasco Vascotto fa miracoli sul “Anemos” con equipaggio di dipendenti Allianz



La leggerezza di chi non ha regatato per vincere, lo spirito di chi «se arriviamo stressati alla Barcolana siamo matti». Mauro Pelaschier e Vasco Vascotto sono a loro modo entrati nella storia di questa 50a edizione, il primo capace di portare “Viriella”, un Maxi Dolphin da 118 piedi al quarto posto, il secondo di portare Anemos II, un Farr 80 con a bordo pochi velisti agonisti, al settimo posto. Pelaschier all’arrivo è soddisfatto, del resto era al timone della più grande barca iscritta, al netto dell’Amerigo Vespucci. «L’equipaggio era quello giusto - ha raccontato - la barca ha un suo equipaggio professionale che la porta in crociera, io mi sono portato il mio gruppo che invece frequenta “Viriella” in regata, con sei persone di mia fiducia». Muoversi con un 36 metri in mezzo a quasi 2.700 barche non è cosa facile soprattutto in partenza «però è quello il momento determinante di Barcolana. Noi conoscevamo bene gli angoli del vento in quel momento - aggiunge lo storico timoniere di Azzurra, prima partecipazione italiana in Coppa America - e avevamo una vela adatta alla situazione. Siamo partiti con un certo angolo in prossimità del Castello di Miramare lanciandoci dove c’era meno traffico di barche e siamo riusciti a fare una partenza spettacolare. Dopo siamo riusciti a restare davanti alla flotta grazie al vento, che ha tenuto fino alla fine, e riuscendo a portare la barca al massimo delle sue possibilità».

«Io sono un marinaio di passaggio», scherza Pelaschier quando gli facciamo notare che resterà nella storia di questa 50a edizione, non solo per essere stato il timoniere della barca più grande, ma per averla portata ai piedi del podio. Per lui a rimanere nei libri sarà «la Barcolana, sarà l’Amerigo Vespucci e questo cinquantenario. Noi siamo solo personaggi che frequentano un mondo meraviglioso, che sono nati in un ambiente meraviglioso che vede il mare come economia famigliare. Abbiamo scelto di navigare perché ci hanno insegnato a navigare, e continueremo a mandare avanti questo messaggio importante». Quella di “Viriella” è stata anche una sfida legata all’ambiente, un tema che per Pelaschier è determinante «Grazie alla One Ocean Foundation e al socio dello Yacht club Costa Smeralda, Vittorio Moretti - l’armatore del maxi - abbiamo potuto presentare la Charta Smeralda alla Barcolana. Un codice di comportamento per difendere il mare. Dalla nascita della plastica ne abbiamo gettate a tonnellate in mare, ora non possiamo più vivere in questo modo, la vera rivoluzione deve partire da noi marinai».

Sorridente come sempre è Vasco Vascotto, per lui il primo obiettivo è esserci, il secondo fare il massimo. «È stata la più bella Barcolana di sempre per le condizioni meteo - racconta Vascotto - c’è un caldo bestiale, un vento spettacolare, vorremmo fosse sempre così. Poi c’era il record di iscritti, quello di partenti, quello di arrivati e di persone a terra» e qua si intromette con il sorriso, Lorenzo ‘Rufo’ Bressani che aggiunge: «Anche il record del percorso Vasco» che sorpreso replica «anche? Beh dai è stata una Barcolana stupenda e nel nostro piccolo è stata super».

A bordo di Anemos II un equipaggio zeppo di dipendenti Allianz «eravamo assicurati - scherza il timoniere muggesano - io li ho rassicurato al mattino che andava tutto bene e l’importante era mettere le mani nei posti giusti perché il primo obiettivo era non farsi male. Per noi è stata una regata splendida, abbiamo finito settimi nonostante una rottura verso la fine, ma siamo stati bravissimi a reagire facendo qualcosa di tecnicamente molto valido. Ora ho tanta energia per tonare a lavorare a Cagliari con Luna Rossa alla Coppa America».

Per Vascotto la vittoria alla Barcolana non è un obiettivo prossimo perché «essere presente significa già averla vinta. Nelle facce delle persone resta sempre qualcosa di magico e a chi non l’ha vissuta auguro di tornare il prossimo anno perché è sempre magico». —





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