L’Unione non vince con le big e ora c’è l’ostacolo capolista

Gli errori in difesa e la scarsa propensione al gol delle punte condizionano

il cammino di una squadra che gioca bene. A Bolzano servirà qualche novità

Ciro Esposito
Lasorte Trieste 23/01/22 - Serie C, Triestina - Padova
Lasorte Trieste 23/01/22 - Serie C, Triestina - Padova

/ TRIESTE

Una sconfitta contro il Padova può essere messa in preventivo pur giocando al Rocco. Pavanel ha a disposizione una rosa più completa e di maggior spessore e peraltro domenica l’ha gestita senza forzature. Insomma l’ex tecnico dell’Unione ha pensato più a gestire la partita con le buone o le cattive e molto meno a costruire. Il Padova sapeva che la Triestina a questo punto della stagione manovra bene e con intensità e si è ben guardato dal mollare le briglie ai suoi puledri di razza. Due colpetti quando l’Unione ha concesso ai veneti l’opportunità e altra vittoria. Questa è la loro forza anche se la Triestina avrebbe meritato almeno un pareggio. Forse quando avrà qualche interprete di qualità in più il gioco sviluppato dagli alabardati saprà essere tradotto in quel gol che manca troppo spesso.

Perché alla Triestina di Bucchi non è mancato certo il coraggio e l’intraprendenza. Non solo la squadra ha creato molte palle-gol ma ha impedito al Padova di costruirne. Anzi il coraggio è diventato quasi temerario quando nel secondo tempo a 25’ dal termine l’allenatore ha disposto quattro attaccanti lasciando Iotti e Crimi in balìa della mediana avversaria. Insomma non è mancato l’approccio nè l’interpretazione aggressiva al match. Eppure queste caratteristiche che rappresentano lo spirito della Triestina voluta da Bucchi non sono bastate a portare a casa almeno un pari ampiamente meritato. Il gol subito per una leggerezza in disimpegno di Volta (con la parziale corresponsabilità di Ligi) ha agevolato non poco il compito dei biancoscudati. Non è la prima volta che succede in questo campionato. Gli errori episodici della difesa, che comunque ha una buona tenuta generale, possono essere riequilibrati nelle gare contro le squadre più modeste ma diventano pesantissimi contro le big. Non è un caso infatti se la Triestina finora non ha mai vinto uno scontro diretto (Renate, Feralpi, Padova e se vogliamo anche Juve) anzi ne ha pareggiato solo uno con i gardesani. Anche per questo motivo occupa il quinto posto in classifica e, come è successo domenica, nonostante le prestazioni degli alabardati non siano mai mancate ed anzi la squadra è apparsa, come volume di gioco, anche superiore agli avversari. A mancare sono alcuni dettagli che fanno la differenza. Detto dei pasticci difensivi non si può non rimarcare la scarsa incisività degli attaccanti. Gomez si dà da fare ed è in ripresa, Litteri gioca pochissimo (per i suoi limiti fisici), De Luca è appena rientrato, Trotta è ancora da decifrare, Procaccio non è un goleador e Sarno non affonda mai o sbaglia le conclusioni. Con un centrocampo senza finalizzatori o incursori le potenzialità sono limitate. I recuperi di Galazzi e Petrella potranno aiutare almeno nelle partite contro le piccole. Il bello è che il calendario pone la Triestina davanti a un altro test contro una big. Anzi contro la regina delle big. Domani si affronta il Südtirol nella sua tana. Anche in questo caso, pur essendo prevedibile un atteggiamenti più spregiudicato degli uomini di Javorcic, l’Unione dovrà fare leva sull’intensità perché sul piano fisico gli altoatesini, specie in mediana sono massicci tanto quanto il Padova. Anche per questo Bucchi utilizzerà probabilmente un po’ di turnover per aver maggior brillantezza e per salvare le gambe in vista del match di sabato a Lecco. Può essere l’occasione per vedere in campo Capela o Negro oltre a Giorico che rientra dalla squalifica e magari davanti Trotta e Litteri. Sarà un recupero-battaglia che va interpretato comunque nell’ottica del tour de force imposto dall’epidemia e dalle scelte della Lega. A Bolzano la tradizione delle ultime stagioni è favorevole all’Unione. Ma con la tradizione non si vincono le partite. Si vincono con la personalità che alla Triestina non manca ma anche con l’astuzia. Chissà che la lezione del derby non possa servire.

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